CALUSO – “Criminalità organizzata in Piemonte”: è il tema che il vice Questore di Torino, dottor Marco Martino, dirigente della Sezione criminalità organizzata della Squadra Mobile, ha affrontato mercoledì 8 febbraio all’Istituto “Martinetti” di Caluso.
L’incontro fa parte di una serie di attività rivolte sia a docenti che alunni che il Martinetti sta svolgendo con l’Associazione di Don Ciotti Libera.
Il dottor Martino ha parlato alle 11 classi che hanno aderito al progetto “Mafie nel nord Italia”, coinvolgendole e interessandole moltissimo; ha sapientemente portato l’attenzione dei ragazzi su un fenomeno tanto invisibile e impensabile quanto profondamente radicato e pericoloso: mafia siciliana e ‘ndrangheta calabrese che operano in Piemonte dagli anni ’70, attraverso rapimenti, attività criminali, intimidazioni ed omertà.
La seconda parte dell’intervento ha poi toccato un altro tema delicato: il gioco d’azzardo, il totonero, le scommesse clandestine, fenomeno che ha visto una notevole trasformazione dal 2007, subendo una pesante infiltrazione della ‘ndrangheta. Non ha tralasciato i rischi ad esso legati, che sfociano nel cosiddetto GAP (gioco d’azzardo patologico).
Non sono mancati riferimenti all’operazione Minotauro effettuata nel chivassese, a Bardonecchia, primo Comune italiano sciolto per mafia nel 1995, all’operazione Cartagine di Borgaro Torinese del 1994 (un sequestro di 5.500 kg di cocaina!), all’omicidio del Procuratore capo Bruno Caccia del 1983,infine ai collaboratori di giustizia che hanno e tuttora permettono, di effettuare arresti e contrastare i fenomeni mafiosi sul nostro territorio.
“Esistono due forme di contrasto alla criminalità organizzata – ha affermato il dottor Martino – le azioni di noi poliziotti e la conoscenza del fenomeno”.
Ed è proprio questa conoscenza, che in una giornata così importante, educatori e Polizia hanno voluto trasmettere alle nuove generazioni, affinchè possano, giorno dopo giorno, scelta dopo scelta costruire una società più sana e coraggiosa.
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