LIVORNO – Nell’ambito dell’operazione denominata “RAMBO”, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Livorno, con il coordinamento del Comando Regionale Toscana, e funzionari dell’Agenzia delle Dogane labronica,
il 7 febbraio, hanno eseguito – dando corso a 15 perquisizioni tra abitazioni, sedi societarie ed uno studio commercialistico, dislocate tra Toscana, Trentino Alto Adige, Campania ed Emilia Romagna – l’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Livorno, Dott. Antonio Pirato, di applicazione degli arresti domiciliari nei confronti di due imprenditori livornesi e di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di ulteriori due persone (sempre residenti a Livorno), per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di una complessa frode fiscale.
L’Autorità Giudiziaria ha disposto, inoltre, su richiesta della locale Procura della Repubblica, il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente per oltre 4 milioni di euro su conti correnti, denaro, autovetture e immobili nella disponibilità di 6 imprese (2 ditte individuali e 4 società) e di 7 degli 8 indagati, a vario titolo coinvolti nel sodalizio criminale e denunciati, a vario titolo, per reati tributari.
Gli illeciti ipotizzati a carico delle 8 persone fisiche denunciate – tra cui il titolare di uno studio commercialista, non raggiunto da provvedimenti cautelari – vanno dall’emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, all’infedele ed omessa presentazione delle dichiarazioni, fino all’occultamento di documentazione contabile; nei confronti di 7 soggetti è stata, altresì, contestata l’associazione per delinquere.
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