CHIAVERANO (TO) – E adesso… si ride! Fedele alla sua filosofia, la Compagnia Andromeda alterna sul palco del Teatro Bertagnolio di Chiaverano i più diversi generi di spettacolo e così, dopo il drammatico 8848.
Il limite oltre e le coinvolgenti note di Mina vestita di jazz, il terzo appuntamento della stagione 2016-2017 sarà dedicato alla comicità, grazie alle presenza sul palco di cinque professionisti, pronti a suscitare l’ilarità in platea.
Stand up comedy, questo il titolo dello spettacolo, verrà proposto sabato 28 gennaio (alle 21): in scena il mattatore Franco Neri, che farà da mentore a quattro giovani comici: Angelo Patti & Luca Vincent Pecora (“I professionisti”) e Paolo Carenzo & Mafe Bombi (“I bella domanda”).
Parlare di Franco Neri è quasi superfluo: Torinese d’origine calabrese, si forma frequentando la scuola di recitazione e di teatro presso il Teatro Sperimentale di Grugliasco diretto da Marco Obby. Nel 1982 il suo primo spettacolo di cabaret, “Professione Meridionale”, riscuote un grande successo. Da lì in poi è un susseguirsi di tv (soprattuto a Zelig), cinema e teatro.
Il duo composto da Paolo Carenzo e Mafe Bombi vanta già numerose vittorie in concorsi nazionali dedicati all’umorismo (Premio Nebbia 2014, Premio Alberto Sordi 2015, Festival degli sketch teatrali 2015, Cabaret Amore Mio 2015). L’irriverente comicità dei “Bella domanda” si appoggia sulle corde del surreale e vibra di freschezza cercando di cogliere sempre, nella quotidianità, un punto di vista altro.
Infine, gli enfants du pays Angelo Patti & Luca Vincent Pecora, che al Bertagnolio giocano in casa: sono stati protagonisti negli ultimi anni di molte produzioni della Compagnia Andromeda, alternando questi impegni con diverse apparizioni televisive nelle trasmissioni e fiction Rai e Mediaset (Unomattina, Centovetrine, Non uccidere, solo per citarne alcune). In questa occasione, Angelo e Luca esordiscono come duo comico sfoderando tutta la loro innata verve, in I Professionisti, uno spettacolo tutto da ridere, scritto e diretto da Matteo Chiantore. Il rapporto tra professionista e cliente sviscerato in chiave comica mette in luce le reciproche manie, fissazioni e paure, sempre le stesse che si tratti del geometra, del medico o dell’agente immobiliare, il tutto scandito all’urlo di «Allora, c’è qui il professionista? Lasciamo lavorare il professionista!»
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