MUSICA – Compie 10 anni la rock band cuneese Pandora, che per celebrare 10 anni di attività, ha appena pubblicatoTen Years Like In A Magic Dream…, nuovo album con la partecipazione speciale di Vittorio Nocenzi del Banco del Mutuo Soccorso e David Jackson, ex Van Der Graaf Generator.
Quando Zeus scoprì che Prometeo aveva rubato il fuoco, infuriato decise di punire lui e l’intero genere umano. Incatenò Prometeo ad una roccia sottoponendolo alla più atroce delle torture: ogni giorno un’aquila gli divorava il fegato, che si rigenerava la notte e la mattina successiva era nuovamente dilaniato dal dolore. Per punire gli uomini, Zeus ideò un piano più complesso: ordinò ad Efesto – dio del fuoco e dei metalli – di creare una giovane dotata di virtù, grazia e intelligenza: Pandora.
Ad ella gli dei facevano grandi doni ed Ermes la condusse da Epimeteo, fratello di Prometeo, che la prese in sposa. Pandora aveva un vaso: lo teneva sempre con sé ma con l’avvertimento di Zeus di non aprirlo mai. A nulla valse l’ordine del sovrano dell’Olimpo: Ermes aveva donato a Pandora la curiosità, per lei fu irresistibile l’apertura di quel misterioso dono. Tutti i mali del mondo uscirono dal vaso: il mondo divenne inospitale e tenebroso, l’umanità, che fino ad allora aveva vissuto in armonia con gli dei, conobbe la malattia, la vecchiaia, la gelosia, la fatica e la desolazione. Pandora chiuse il vaso: nel suo fondo c’era la Speranza, ultima a morire…
Al mondo della mitologia si sono ispirati tanti protagonisti della storia del rock e in particolare l’ambiente del progressive ha attinto a piene mani dal fascino di un mondo immaginario e parallelo, nel quale riversare la voglia di fuga dal reale ma anche una critica sociale velata da allegorie, simbolismi e metafore. I Pandora sono la perfetta rappresentazione del sogno di un progressive rock contemporaneo, irresistibilmente legato all’epoca d’oro degli anni ’60 e ’70 ma proiettato verso una possibile palingenesi sonora. Il tema costante della scrittura dei Pandora è il sogno: un sogno coltivato, cullato, custodito perché trampolino di lancio per migliorare il reale. Un sogno che diventa musica, che diventa una variopinta “terra di nessuno” in cui, a differenza del vaso di Pandora, non si annidano i mali del mondo ma un’idea di convivenza pacifica tra generi musicali, tra temi, atmosfere, ricordi e progetti. Pur dichiarando orgogliosamente la loro appartenenza al mondo del rock progressivo e l’inossidabile stile “sinfonico-psichedelico”, i Pandora sono degli irriducibili amanti e creatori di buona musica: senza etichette, senza categorie, senza limiti.
I Pandora nascono nel 2006 ma sono il punto d’arrivo di un vecchio amore: quello che lega un padre e un figlio, che trova nell’appartenenza al prog un linguaggio comune transgenerazionale, una speranza condivisa.
Claudio Colombo, polistrumentista e batterista, è figlio di Beppe, musicista di lunga esperienza: i Colombo sono voraci ascoltatori di ottimo rock e scelgono di percorrere insieme un nuovo cammino musicale. Con l’ottimo tastierista Corrado Grappeggia fondano un progetto incentrato sull’amato progressive rock anni Settanta, ispirato a Genesis, Emerson Lake & Palmer, PFM, New Trolls, Gentle Giant e Orme, ma debitamente proiettato verso il futuro, grazie all’amore di Claudio per i Dream Theater.
Nei Pandora tuttavia, oltre alla passione per il genere, c’è anche la voglia di dare la propria interpretazione, offrendo composizioni inedite: nascono così i primi brani che danno ampio sfogo alla fantasia, alla ricerca di suoni e melodie, alla visione lirica, mitologica e fantasy. Il segreto è proprio nelle diverse esperienze ed estrazioni dei tre componenti: la grande esperienza di ascoltatore e musicista di Beppe, la cultura musicale di Corrado, il talento di Claudio (raro esempio di giovane polistrumentista e grafico). Il trio è l’elemento basilare dei Pandora, che di volta in volta si apriranno al contributo di diversi musicisti con l’obiettivo di produrre delle ottime composizioni.
La band piemontese intraprende un’attività live comprensiva di esibizioni acustiche. È proprio grazie alla forza del live che nel 2008 i Pandora incontrano il favore di AMS-BTF, etichetta specializzata in rock progressivo e nota in tutto il mondo per le proprie pubblicazioni. Nello stesso periodo i ragazzi firmano un contratto con BTF e incontrano il chitarrista Christian Dimasi. Per i Pandora è un momento d’oro: alla firma del contratto e all’entrata del giovane Dimasi segue l’uscita del sospirato album d’esordio. È Dramma di un poeta ubriaco: il perfetto biglietto da visita, una prima sintesi del percorso intrapreso, con pezzi originali e un sound poliedrico, progressivo per definizione.
Il rock sinfonico dei Pandora attinge alla grande tradizione degli anni ’70, è cantato in italiano e spazia tra suoni più duri, pause acustiche, umori jazz e hard, tra grandi affreschi fantasy ed enigmatici. A cavallo tra passato e futuro, tra la cura di un’eredità art-rock amata e emozionante e il dovere di osare, di puntare alla modernizzazione del suono, Dramma di un poeta ubriaco raccoglie lusinghiere recensioni da parte della stampa italiana e internazionale.
Rinvigoriti dal successo di pubblico e critica, i Pandora puntano subito a un secondo lp che possa confermare la bontà delle originarie intuizioni e lanciare un progetto innovativo per il rock progressivo italiano. Quel prog italiano così amato all’estero – dagli USA al Giappone, dall’Europa al Sud America – trova oggi una favorevole rinascita e i Pandora sono i capofila di un rinnovato movimento tricolore. Prima del nuovo disco il gruppo tiene alcuni concerti con colleghi italiani come gli Ubi Maior ma anche con prestigiosi nomi stranieri quali i polacchi Riverside. Finite le registrazioni del secondo lp, Dimasi abbandona il gruppo, che così torna alle origini e ridiventa trio. Una nuova collaborazione però si fa avanti: è quella con l’artista Emoni Viruet, che dipinge alcune fantastiche tele che stimolano le nuove composizioni musicali della band. Come ogni prog band che si rispetti, anche i Pandora hanno un’attenzione speciale per la potenza evocativa del suono, per la vis immaginifica delle composizioni: il talento della giovane pittrice di Puerto Rico è un elemento in più che si aggiunge alla forza policromatica del gruppo. È immediata la realizzazione da parte di Emoni della copertina del nuovo disco, ma anche di quadri che rappresentano i singoli brani dell’opera.
Tornati in trio e diretti da un Claudio Colombo sempre più ispirato e deciso, i Pandora pubblicano l’attesissimo secondo album il 15 gennaio 2011: ancora una volta con BTF, esce Sempre e ovunque oltre il sogno. Un disco che approfondisce quanto presentato nell’lp di debutto e offre nuove prospettive al prog del trio: duro ed evocativo, emozionante e dinamico, disponibile nello stesso modo all’acustico e all’hard, il nuovo sound dei Pandora è tra le proposte più intriganti del rock d’arte europeo. Il secondo album porta grandi soddisfazioni, Sempre e ovunque oltre il sogno raggiunge il 21° posto nella TOP 100 dei CD Prog del 2011 nel programma statunitense “Global Progressive Rock Network”.
Sulla spinta del grande entusiasmo i Pandora si rimettono al lavoro e realizzano Alibi Filosofico, che vede la luce il 23 settembre 2013. Prosegue la collaborazione con Ams Btf di Matthias Scheller, connubio che consente la continuazione di un percorso prog iniziato molti anni fa. Realizzato nei nuovi studi Pandora-Music, interamente registrato e mixato da Claudio, Alibi Filosofico ha avuto un iter di circa sette mesi. Una caratteristica del nuovo disco è la presenza di ospiti di spessore come David Jackson, Arjen Lucassen e Dino Fiore, mentre Emoni Viruet cresce all’interno della band, fornendo un grande contributo vocale, oltre all’ormai consueta impronta sull’art work.
A tre anni di distanza dal terzo album, i Pandora celebrano il decennale della loro attività con un disco speciale, pubblicato mercoledì 30 novembre 2016. Si chiama Ten Years Like in a Magic Dream… ed è una “antologia di inediti”: contiene quattro classici del gruppo risuonati e cantati per la prima volta in inglese, vede l’ingresso ufficiale di Emoni Viruet come cantante solista, la partecipazione di special guest straordinari come Vittorio Nocenzi (Bando del Mutuo Soccorso), David Jackson (Van Der Graaf Generator), Andrea Bertino e Dino Fiore (Castello di Atlante), il tributo al grande prog del passato con riletture di Genesis, Marillion, Yes, ELP e Banco.
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