CANAVESE – Alcolisti Anonimi: contro la malattia, condividere e dialogare

CANAVESE – Autoaiuto e non volontariato. È questo il carattere fondante degli Alcolisti Anonimi.

Nata nel 1935 negli Stati Uniti e arrivata, diffondendosi in tutto il mondo, in Italia nel 1972, Alcolisti Anonimi è una realtà che pochi conoscono e che è attiva anche in Canavese (principalmente Castellamonte, Caluso e Ivrea).

La “missione” è aiutare sé stessi e gli altri a migliorare il proprio stile di vita con gruppi di persone che si aiutano a vicenda, dialogando. Ognuno con la propria esperienza, ma tutti con un desiderio di fondo necessario e di elevatissima importanza: rinunciare al bere.

Rimanere sobri e aiutare gli altri a diventare sobri. Nessuna predica, solo esperienze e testimonianze condivise. Dimenticare il passato, non preoccuparsi del futuro e pensare all’oggi.

Alcolisti Anonimi, che ha come principio il completo anonimato, si sostiene con contributi volontari propri, nessun ricerca o prevenzione; niente raccolta fondi o propaganda.

Il metodo si basa sui 12 passi, dai quali nasce un programma che si deve seguire per tutta la vita. Eccoli: 1) Abbiamo ammesso di essere impotenti di fronte all’alcol e che le nostre vite erano divenute incontrollabili. 2) Siamo giunti a credere che un Potere più grande di noi potrebbe ricondurci alla ragione. 3) Abbiamo preso la decisione di affidare le nostre volontà e le nostre vite alla cura di Dio, come noi potemmo concepirLo. 4) Abbiamo fatto un inventario morale profondo e senza paura di noi stessi. 5) Abbiamo ammesso di fronte a Dio, a noi stessi e a un altro essere umano, l’esatta natura dei nostri torti. 6) Eravamo completamente pronti ad accettare che Dio eliminasse tutti questi difetti di carattere. 7) Gli abbiamo chiesto con umiltà di eliminare i nostri difetti. 8) Abbiamo fatto un elenco di tutte le persone cui abbiamo fatto del male e siamo diventati pronti a rimediare ai danni recati loro. 9) Abbiamo fatto direttamente ammenda verso tali persone, laddove possibile, tranne quando, così facendo, avremmo potuto recare danno a loro oppure ad altri.10) Abbiamo continuato a fare il nostro inventario personale e, quando ci siamo trovati in torto, lo abbiamo subito ammesso. 11) Abbiamo cercato attraverso la preghiera e la meditazione di migliorare il nostro contatto cosciente con Dio, come noi potemmo concepirLo, pregandoLo solo di farci conoscere la Sua volontà nei nostri riguardi e di darci la forza di eseguirla. 12) Avendo ottenuto un risveglio spirituale come risultato di questi Passi, abbiamo cercato di portare questo messaggio agli alcolisti e di mettere in pratica questi principi in tutte le nostre attività.

Non è una setta né un gruppo religioso. Nei dodici passi si parla di Dio, inteso in senso lato, e non come religione. Può essere considerato Dio anche il gruppo.

“L’alcolismo non è un vizio, è una malattia. Incurabile, progressiva e mortale. E come tale deve essere trattata e considerata.” Affermano.

“Una malattia che erode, che distrugge il dialogo, la famiglia, i rapporti con gli altri, sé stessi”. Spiegano.

“Condividere, trovarsi con persone che capiscono cosa provi e non ti giudicano. Non ti isolano” Ribadiscono.

“Non c’è la bacchetta magica. Solo con il tempo si può uscirne”. Precisano.

Parallelamente esiste Al-Anon/Alateen (quest’ultimo rivolto ai ragazzi fino ai 19 anni), che riguarda i gruppi famigliari. Non soltanto chi è malato di alcolismo, ma anche i famigliari di alcolisti che hanno bisogno di condividere, di trovare ascolto e di seguire 12 passi per ricostruire sé stessi e trovare la forza, “ricominciare ad impadronirsi di sé stessi”.

In sostanza un modo per uscirne c’è. Basta desiderarlo. Non sentirsi più soli e condividere con chi ti comprende.

Per informazioni visita i siti web www.alcolistianonimiitalia.it o www.al-anon.it o chiama i numeri verdi grautiti: Alcolisti Anonimi 800411406 ; Al-Anon 800087897

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