RIVAROLO CANAVESE – Ieri, a Rivarolo Canavese, si è svolta, soltanto, la 22° Sagra d’Autunno.
Soltanto perchè, il Mercatino dji Biautagambe e Mercà dla Piassa del Buro, fiore all’occhiello insieme alla Sagra, della Pro Loco di Rivarolo Canavese, quest’anno non c’è stato. Unica presenza la bancarella della Lega per la Difesa del Cane Caluso e Rivarolo. Tradizione interrotta. Il motivo? La mancata adesione degli espositori. Il mercatino, che sarebbe giunto alla 69^ edizione, ha sempre annoverato un centinaio di bancarelle tra antiquariato e prodotti dell’ingegno e creatività. A far crollare questo evento, la legge che si stringe sempre più serrata intorno a queste iniziative, e che porterà i mercatini a sparire.
Anche se quest’edizione non prevedeva il pagamento del plateatico, per il quale l’Amministrazione Comunale ha praticato l’abbattimento del 100% (la giornata è stata organizzata nell’ambito del progetto dell’Unione delle Pro loco italiane “Un’Amatrice per Amatrice”quindi parte del ricavato verrà devoluto a sostegno delle popolazioni terremotate del Centro Italia), le due marche da bollo, (ciascuna da 16euro), ha smorzato gli animi degli espositori che hanno preferito recarsi a San Martino Canavese per il mercatino di San Martino, dove era tutto gratuito. Alta la partecipazione anche la scorsa settimana a Bairo, dove, oltre ad essere gratuito, la Pro Loco ha offerto loro anche il pranzo (un bel piatto di gustosa pasta e una bottiglietta d’acqua).
La questione delle marche da bollo (che Rivarolo ha adottato già da circa un paio d’anni), diventerà una imposizione della legge regionale, iper controllata dal 2017, alla quale, per molti Comuni e associazioni, sarà difficile sfuggire.
Una pro loco delle Valli di Lanzo, per offrire un aiuto agli espositori (che sovente sono hobbisti, con un guadagno che il più delle volte non arriva neanche a coprire il costo imposto per la giornata), ha deciso di rimborsare loro il costo di una delle due marche da bollo. Un gesto fatto, dal sodalizio che ha per obiettivo la promozione e valorizzazione del territorio, per venire incontro agli espositori.
A Rivarolo, al momento, non se ne parla proprio. È probabile quindi, che questo evento, che prendeva il nome dal soprannome dato un tempo agli abitanti della città (perchè stavano seduti sul bordo della roggia che attraversava il centro, ora coperta, a ciondolare le gambe), non ritorni più.
Toccherà alla Pro Loco decidere se “inventarsi” qualcosa per non fare tramontare uno dei pochi eventi di grosso calibro che organizza, o lasciarlo nei ricordi.
La Sagra d’Autunno, con castagne, frittelle, vin brulè, spezzatino e polenta, ha invece avuto un buon afflusso, nonostante la desolazione causata dalla mancanza di un evento trainante. Qualche cittadino si è lamentato per il costo elevato delle caldarroste (5euro), ma sicuramente il fatto che il ricavato venga devoluto ai terremotati ne spiega il significato. Ora si attende di sapere quanto è stato l’incasso e quanto verrà devoluto alle popolazioni terremotate di Amatrice.
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