di Alessandra Hropich scrittrice per Bibliotheka Edizioni e You Can Print (www.youcanprint.it)
Anni fa conoscevo un corteggiatore insistente e molto buffo per quello che raccontava.
Ogni sera, sperando di conquistarmi, mi chiamava al telefono, fingendo ogni volta di parlare anche contemporaneamente con sua madre (in casa) alla quale diceva: ” Mamma, non toccare l’ argenteria, se cade la cristalliera, con tutti quei pezzi di valore, poi sono guai!” Qualche frase la diceva a me, poi tornava alla carica: ” Mammaaa, mamma, attenta ai vasi di cristallo Swarovski, sono delicati e tu puoi cadere sul tappeto persiano!” Poi ancora: “Mamma, mamma, se appoggi il quadro di Van Gogh sulla scrivania in radica di noce, la danneggi, meglio che lo appoggi vicino la tenda in tessuto damascato. Non contento di aver elencato i suoi immaginari beni, per illustrarmi ulteriormente la sua ricchezza, interrompeva ancora il dialogo con me, per riprendendere ancora una volta la presunta mamma, della quale non sentivo nemmeno un filo di voce. “Mammaaaaaaa? Ti ho detto già di fare attenzione al lampadario di Murano! Già che ci sei mamma, in attesa che arrivano le nostre colf, sistema tu le porcellane di Bavaria! Ah, dimenticavo, mi prendi il Rolex che ho dimenticato sul tavolo di cristallo vicino la poltrona americana?” Continuava l’ elenco degli oggetti e mi sembrava di immaginare la casa che però era solo nella sua fantasia.
Ovviamente oggi nemmeno mi sognerei di ascoltare soggetti simili ma era il periodo universitario e mi divertivo a fingere di credere ad un tipo che aveva molta fantasia. A distanza di anni, posso dire che il mondo é ancora pieno di millantatori, di uomini che raccontano, parlo della mia personale esperienza, stupidaggini o si vantano ma in concreto, sono cialtroni, talvolta pur benestanti si ma pur sempre inconcludenti. Giro molto, conosco tante persone per lavoro, incontro persone benestanti e ricche. Molti benestanti rappresentano un mondo a parte, spesso tendono a nascondere le loro ricchezze, non tutti ovviamente.
Mentre un tipo, da me conosciuto di recente, dopo avermi parlato diverse volte dei suoi interessi, delle sue barche, dei suoi viaggi, dei suoi appartamenti, del suo elicottero, dei suoi importanti guadagni, ha finalmente deciso di prestarmi attenzione proponendomi, dopo mesi di attesa, di incontrarlo per l’ ora di pranzo, per un caffè al bar! Non un incontro al ristorante più chic, non in una delle sue infinite proprietà, ma un semplice caffè quando tutti sono a tavola. Avarizia? Beh, non saprei come definirla ma stupisce il fatto che qualsiasi amico o corteggiatore non ricco si dimostri con me sempre fin troppo generoso, mentre uno che si fa fotografare in barca con signore della Tv, proponga un caffè per pranzo.
Questo per dire che il cuore e la generosità appartengono spesso alle persone comuni, mentre, talvolta, coloro che sono benestanti si ma vivono molto anche di apparenza, danno malinconia. Quando mi dicono che ho amici ricchi e famosi e quindi larghi di maniche, vorrei rispondere come Totò quando diceva: “Signori si nasce!” E poi replicare a chi dice che il ricco é un signore con un’ altra frase: “Ma mi faccia il piacere!