PIEMONTE – “Sangue e violenza: è quel che caratterizza sempre più frequentemente le carceri del Piemonte, oggi affollate da oltre 3.670 detenuti e costantemente al centro delle cronache per il continuo verificarsi di eventi critici”.
A denunciarlo, tramite comunicato inviato ai media, è il Sindacato Sappe del Piemonte; a raccontare cos’è accaduto nelle ultime ore, è Vincente Santilli:
“Ieri a Saluzzo, verso le 18, un detenuto nordafricano, mentre veniva accompagnato in infermeria, ha aggredito senza ragione alcuna l’Agente di Polizia Penitenziaria preposto alla sorveglianza con un violento pugno al costato e al volto. L’Agente è stato immediatamente visitato dal sanitario dell’istituto e, accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale cittadino per le necessarie cure del caso, gli sono stati dati 20 giorni di prognosi”.
“Qualche ora dopo, intorno alle 23.30, nel carcere di Vercelli – prosegue ancora Santilli – un gruppo di detenuti ristretti al primo piano, Braccio detentivo “E”, sicuramente ubriachi con alcool autoprodotto attraverso la macerazione della frutta, davano in escandescenza. Uno di essi incendiava la propria cella; immediatamente intervenivano gli agenti preposti per spegnere l’incendio, al fine di salvaguardare la vita del detenuto P. A. , di nazionalità marocchina e ristretto nel carcere per il reato di pedofilia. Gli agenti cercavano di entrare nella stanza, ma il ristretto, con una lametta, tentava di aggredire gli agenti operanti. Con professionalità i poliziotti riuscivano a contenere il detenuto, che tentava in tutti i modi di sputare il proprio sangue contro gli agenti. Poi accompagnati presso il nosocomio cittadino con prognosi da 5 a 11 gg.”.
Donato Capece, segretario generale del SAPPE e leader nazionale del primo Sindacato dei Baschi Azzurri, sottolinea che “la Polizia Penitenziaria, a Saluzzo, Vercelli e nelle altre 11 carceri del Piemonte, è formata da persone che nonostante l’insostenibile, pericoloso e stressante affollamento, al 31 agosto scorso erano infatti detenute complessivamente più di 3.670 persone, credono nel proprio lavoro, che hanno valori radicati e un forte senso d’identità e d’orgoglio, e che ogni giorno in carcere fanno tutto quanto è nelle loro umane possibilità per gestire gli eventi critici che si verificano quotidianamente, soprattutto sventando molti suicidi di detenuti o contenendo gli effetti devastanti di altrettanto numerosi atti di autolesionismo. Per questo, la Polizia Penitenziaria del Piemonte merita attenzione e rispetto e per questo il SAPPE invierà una dettagliata nota sulle criticità delle carceri regionali che sarà portata all’attenzione del Ministro della Giustizia Andrea Orlando e dei vertici dell’Amministrazione Penitenziaria”.
Capece ricorda infine che “nei primi sei mesi del 2016 nelle carceri del Piemonte si sono contati 294 atti di autolesionismo, 38 tentati suicidi sventati in tempo dai Baschi Azzurri, 1 suicidio, 162 colluttazioni e 26 ferimenti: numeri che fanno capire, più di mille parole, con quale e quanto stress operativo si confrontano quotidianamente le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria della Regione Piemonte”.
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