CASTELLAMONTE – Dopo l’incendio che ha interessato l’area di stoccaggio di Teknoservice a Piossasco, torna a salire la preoccupazione del Comitato di via Piccoli/strada del Ghiaro per la posizione dell’azienda raccolta rifiuti a Castellamonte. Il Comitato, per esprimerla, ha inviato un comunicato ai media, che pubblichiamo qui integralmente.
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“Si coglie l’occasione dell’incendio che ha colpito il sito di stoccaggio e lavorazione della Teknoservice a Piossasco per replicare alle affermazioni fatte a suo tempo dal Sindaco di Castellamonte sig. Mascheroni all’ultimo nostro comunicato sulla arci-nota inadeguatezza dell’ubicazione del sito di strada del Ghiaro, sito in cui, a distanza però di alcune decine di metri dalle abitazioni del concentrico castellamontese rispetto a quello di Piossasco posto a diversi chilometri, è ospitata esattamente la stessa tipologia di rifiuti andati a fuoco qualche giorno fa nell’impianto del pinerolese.
Purtroppo la possibilità di un evento simile a Castellamonte non può a priori escludersi (ricordiamo che risultano a Castellamonte stoccaggi continuativi di diverse tonnellate di carta e plastica provenienti dalla raccolta in oltre 50 comuni canavesani) e non può pertanto che essere un’aggravante alla chiara e oggettiva problematica dell’infelice posizione del sito ex ASA, problematica formalmente condivisa dalla Città Metropolitana ma che continua a essere invece disconosciuta dall’Amministrazione Comunale di Castellamonte; dalla Conferenza dei Servizi del novembre 2015 infatti, indetta per l’esame dell’istanza di ampliamento delle attività di recupero di rifiuti avanzata a suo tempo dalla Teknoservice per un’ulteriore movimentazione nel sito di 800 t/anno di urbani e 10.000 t/anno di ingombranti, è emersa una posizione della Città Metropolitana sicuramente più vicina a quella del Comitato come facilmente riscontrabile dalle affermazioni dei funzionari dell’ex amministrazione provinciale, affermazioni estrapolabili dal verbale della stessa Conferenza e di cui ne riportiamo qui appresso i passi più significativi e che confermano le problematiche da anni denunciate dai cittadini: “La più grossa criticità evidenziata dall’analisi del progetto, condivisa anche dai colleghi che si occupano di pianificazione rifiuti e da quelli di ATO, è la previsione di far transitare rifiuti urbani dal deposito di strada del Ghiaro, per cui è prevista una capacità massima di deposito pari a 100 tonnellate, prima di essere trasferiti con mezzi più grandi in discarica; è ancora vivo il ricordo delle problematiche emerse nel corso della precedente gestione del sito, dal punto di vista degli odori ad esempio, che avevano creato disturbo e allarme nella popolazione residente nelle vicinanze, l’impianto si trova infatti a ridosso di un centro abitato di una certa consistenza”,”piccoli interventi, sia per durata che per quantitativi, ancorché diffusi sul territorio, sono sicuramente meno impattanti anziché l’accentrare determinate attività in un’area la cui adeguatezza è discutibile; la limitazione alle attività svolte nel sito sono derivanti essenzialmente dal fatto che l’area è situata a breve distanza da un nucleo abitativo di una certa rilevanza”, “l’area è già parecchio trafficata”, “la maggior criticità evidenziata è proprio la localizzazione del sito”.
Nella Conferenza è emerso inoltre chiaramente che, in merito alle palesi e oggettive criticità del posizionamento del sito di Via del Ghiaro, “ATO ha comunque comunicato di non avere competenza specifica su questo tipo di attività e ha rimandato al Consorzio di Bacino l’espressione di un parere in merito; per il Consorzio è titolato ad esprimersi il Sindaco di Castellamonte che al momento non è presente, né è rappresentato in Conferenza e non comprende perché la Teknoservice non voglia avvalersi della possibilità di effettuare unicamente operazioni di trasbordo”.
Risulta pertanto incomprensibile la posizione dell’Amministrazione castellamontese che permane improntata alla totale indolenza a una serie di problematiche che risultano invece ben chiare a Enti e Amministrazioni superiori, posizione purtroppo confermata nella stessa Conferenza dal vice-sindaco Maddio che, tra le altre inesattezze o mezze verità riportate al tavolo in questione, appare lampante quella per cui “all’epoca dell’insediamento di ASA, il sito era in area industriale e in seguito il PRGC di Castellamonte ha fatto sì che si sviluppasse lungo l’asse di via Piccoli, una edificazione abitativa, venuta in un secondo tempo” quando risulta invece evidente dalle carte progettuali e autorizzative del suddetto sito che anzitutto le attività che riguardano la gestione dei rifiuti urbani non erano mai state precedentemente svolte in tale area industriale (e quindi iniziate ben dopo l’insediamento dell’edificazione abitativa a cui il vice-sindaco fa riferimento) e secondariamente la superficie del sito è stata, rispetto alla precedente industria operante nell’area (la ditta Comer), di fatto raddoppiata (tra l’altro con ampio consumo di suolo agricolo), situazione per la quale si ritiene qualcuno avrà dato delle autorizzazioni ben sapendo della vicinanza del concentrico cittadino. Il sig. Maddio si conferma quindi non conoscere appieno lo sviluppo storico del territorio di cui è amministratore contraddicendo tra l’altro se stesso quando in una risposta ufficiale del Comune, a sua firma, datata marzo 2013 a nostre osservazioni alla variante del PRG è scritto nero su bianco che vengono condivise le perplessità espresse sulla ubicazione del sito ex ASA e delle attività ivi svolte. Parole di conforto, fatti però sino a oggi zero nell’ottica di una vera riqualificazione dell’area e di uno spostamento in zona più idonea, veramente industriale e non inventata e costruita per l’occasione come avvenuto per ASA, delle attività svolte dalla Teknoservice, anche considerate le perplessità proprio manifestate dalla Città Metropolitana sull’argomento.
In tal senso rinnoveremo appena possibile, entro i tempi previsti, specifiche osservazioni alla variante del PRG come recentemente riproposta dall’Amministrazione comunale coinvolgendo immediatamente e al contempo anche l’Assessorato regionale competente e rinnovando l’invito ad organizzare un tavolo pubblico di confronto come più volte richiesto anche al Sindaco Mascheroni che però sull’argomento, nonostante a sua detta il suo ufficio sia sempre aperto ai cittadini, non ci sente e non ci vuole sentire difendendo una posizione ormai chiaramente discutibile (e anche contradditoria rispetto a suoi passati pareri in merito espressi) sulla questione della posizione dell’area ex ASA e delle attività in essa svolte.
Il Comitato rende disponibile, a chiunque fosse interessato, tutta la documentazione ufficiale a cui si fa riferimento nel presente comunicato, documentazione che comprova come il nostro lavoro sia esclusivamente basato su elementi veri e reali e non su farneticazioni come sono state a suo tempo bollate dal sig. Mascheroni le cui minacce di querela sono quindi oltremodo fuori luogo in un contesto di assoluta trasparenza e veridicità di quanto dal Comitato stesso asserito.
Sottolineiamo infine che l’attuale “normalizzazione” della situazione gestionale del sito di Via del Ghiaro è esclusivamente merito del quotidiano lavoro di monitoraggio della stessa da parte del Comitato, lavoro condiviso in via continuativa con Teknoservice stessa; nessun impegno è mai stato profuso dall’attuale Amministrazione comunale in tal senso.”
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