VERCELLI – “Colpa e conseguenza della protesta sconsiderata e incomprensibile di due detenuti stranieri che hanno appiccato un incendio nella cella dov’erano ristretti, dando fuoco a tutto quello che vi era all’interno”, spiega Vicente Santilli, segretario regionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, il primo e più rappresentativo della Categoria.
“Intorno alle ore 11,00, presso il settore piano terra, i due si sono resi protagonisti di atti inconsulti, appiccando un incendio all’interno della loro camera detentiva, bruciando materassi, lenzuola e coperte. Il personale di Polizia allertato dalle urla di altri detenuti è intervenuto prontamente mettendo in sicurezza gli altri detenuti e spegnendo l’incendio. Un grazie di cuore a tutto il personale che con professionalità e abnegazione ha evitato che la situazione diventasse ancora più drammatica. Sono stati bravi i poliziotti penitenziari in servizio nel carcere di Vercelli a intervenire tempestivamente, con professionalità, capacità e competenza”.
Apprezzamento ai poliziotti penitenziari di Vercelli anche da Donato Capece, segretario generale del SAPPE: “Sono stati momenti di grande tensione e pericolo, gestiti con grande coraggio e professionalità dai poliziotti penitenziari. Nonostanti gli evidenti pericoli, i bravi poliziotti hanno salvato la vita ai due incoscienti detenuti che avevano dato fuoco alla cella, poi hanno provveduto a mettere in salvo i detenuti dalle altre celle del Reparto detentivo che erano invase dal fumo. Poteva essere una tragedia, sventata dal tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari di servizio nel Reparto e dal successivo impiego degli altri poliziotti penitenziari in servizio nel carcere. Quanto accaduto questa mattina nel carcere di Vercelli è sintomatico del fatto che le tensioni e le criticità nel sistema dell’esecuzione della pena in Italia sono costanti. E la situazione è diventata allarmante per la Polizia Penitenziaria, che paga pesantemente in termini di stress e operatività questi gravi e continui episodi critici. Basti pensare, restando nella realtà penitenziaria del Piemonte, che le donne e gli uomini dei Reparti di Polizia Penitenziaria in servizio nella Regione hanno fronteggiato nell’anno 2015 439 atti di autolesionismo, hanno salvato la vita a 66 detenuti che hanno tentato il suicidio, sono stati coinvolti in 221 colluttazioni e 32 ferimenti. Le carceri, dunque, sono ad alta tensione anche in Piemonte: ma lo sono per gli Agenti di Polizia Penitenziaria, sempre più al centro di gravi eventi critici come quello di Vercelli”, conclude Capece, leader nazionale del primo Sindacato della Polizia Penitenziaria.
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