IVREA – Visita a Bruxelles per Confindustria.
Una trentina tra imprenditori canavesani; sindaci tra i comuni più rappresentativi del Canavese (Ivrea, Chivasso, Ciriè, Rivarolo Canavese, Strambino, Caluso); sindaci dei comuni aderenti al progetto “Tre Terre Canavesane” (Castellamonte, San Giorgio Canavese, Agliè); parlamentari di territorio (On. Francesca Bonomo); rappresentanti regionali (Gianna Pentenero, Assessore presso la Regione Piemonte per Lavoro, Istruzione e Formazione Professionale); rappresentanti della città metropolitana (Alberto Avetta, Vice Sindaco, Città Metropolitana di Torino) e Presidenti della Piccola Industria, del Gruppo Giovani Imprenditori, della Sezione Metalmeccanici, della Sezione ICT, della Sezione Turismo di Confindustria, hanno vissuto due giornate “europee” molto intense.
Incontri istituzionali, sessioni di lavoro su temi europei di specifico interesse per il Canavese (industria e attività produttive, infrastrutture e trasporti, formazione e istruzione, turismo cultura e sport), con focus dedicati ai fondi messi a disposizione per queste tematiche, e momenti dedicati alla conoscenza delle Istituzioni Europee e dei suoi parlamentari, questo il menù ricco e formativo vissuto dai protagonisti della missione.
Confindustria Canavese ha voluto sensibilizzare i rappresentanti nel Parlamento Europeo della Circoscrizione Nord-Ovest, sul cambiamento in atto di un territorio che, da monoindustriale si è trasformato in un distretto innovativo e tecnologicamente avanzato formato da PMI di eccellenza. Il Canavese rappresenta oggi un interlocutore importante per la Regione, per la Città Metropolitana, per la politica nazione ed europea, proprio perché in Canavese si produce, si innova, si investe, si esporta. Considerando la vasta area che il Canavese occupa, sino a lambire Torino, può considerarsi una smart land, ovvero un luogo nel quale la cittadinanza si fa attiva e nella quale la partecipazione e la condivisione dal basso di progetti di sviluppo si affianca ad una nuova modalità di interazione e integrazione tra istituzioni, comunità, stakeholder e opinion leader.
Questo il tema centrale dibattuto durante una sessione organizzata da Confindustria Canavese che ha visto coinvolti il Presidente Gea insieme ad importanti esponenti di politiche europee, dove è emerso in modo chiaro l’obiettivo di creare un sistema di relazione e di condivisione attivo e continuamente alimentato tra smart land, smart city e smart valley, tutte configurazioni di territorio ma soprattutto voci di un unico grande sistema, quello della relazione e dello sviluppo di una governance territoriale trasversale e condivisa.
“Siamo molto orgogliosi – ha spiegato Fabrizio Gea, Presidente di Confindustria Canavese – per aver organizzato una missione come quella che si sta per concludere, un’esperienza unica per il nostro territorio che, in un’ottica di sistema, ha messo al centro le imprese da una parte e le istituzioni dall’altra, coinvolgendo in modo partecipativo ed inclusivo i diversi stakeholder territoriali, offrendo loro opportunità formative e di conoscenza dei meccanismi di politica europea. Oggi non è più il tempo di disegnare strategie, dobbiamo lavorare insieme per realizzare fattivamente ciò che il nostro territorio, gli operatori che vi lavorano e le tante persone che vivono e vengono a visitare il Canavese, ci chiedono. Priorità e Concretezza realizzativa, queste sono le parole chiave che abbiamo condiviso con il mondo istituzionale e politico a Bruxelles, e che ben identificano ciò che come Confindustria, insieme alla parte politica, stiamo portando avanti sul nostro territorio, ovvero la realizzazione di un Piano Industriale per il Canavese poggiato su quattro importanti assi strategici: Industria e attività produttive, Infrastrutture e trasporti, Formazione e istruzione, Turismo cultura e sport”.
La missione ha offerto a tutti i partecipanti un’opportunità di conoscenza delle istituzioni europee, di formazione sui principali strumenti di finanziamento europeo e sulle modalità di accesso degli stessi, di condivisione di un nuovo modello di governance: la rete territoriale.
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