RIVAROLO CANAVESE – Sipea ha comunicato, tra fine febbraio e inizio marzo, di aver provveduto all’attivazione di una caldaia di backup a metano e alla messa in esercizio della cogenerazione.
L’Associazione Non Bruciamoci il Futuro ha convocato i giornalisti per fare il punto della situazione.
Il Comune ha inviato quindi una lettera alla Città Metropolitana, a Sipea e all’Arpa che chiedere quale sia la correlazione tra le due attività, nonché la potenzialità della rete di teleriscaldamento. Anche Non Bruciamoci il Futuro ha scritto, una missiva per chiedere informazioni dettagliate circa l’effettivo collegamento: «Non vorremmo che al teleriscaldamento fosse stata collegata la centrale a metano. Tutto il calore deve arrivare dalla Centrale a biomasse. Al momento non ci è ancora giunta risposta.»
Alla conferenza dei servizi che si era tenuta lo scorso 17 febbraio, la Città Metropolitana aveva imposto a Sipea, oltre all’attivazione del teleriscaldamento, di redigere, entro 30 giorni, un piano con una serie di punti, quali un abbassamento delle polveri, un piano di fattibilità per l’abbattimento degli ossidi di azoto e acustico con tempistiche e modalità di intervento, il ripristino del piazzale, la garanzia finanziaria per il ripristino dei luoghi nel caso dovesse abbandonare il posto, il monitoraggio dell’acido cloridrico e dei microinquinanti.
Per quanto concerne i dati, ora pubblicati sul sito del Comune, l’Associazione fa sapere che talvolta sono mancanti, altre volte sono a sighiozzo: «Tutte le volte che solleviamo delle osservazioni vengono tolti. In pratica non riusciamo ad avere – ha spiegato il vice Presidente Gianni Fragale – ad avere un quadro dell’inquinamento atmosferico causato dalla centrale. Oltrettutto abbiamo notato che sovente viene spenta e riaccesa. Di quest’operazione di spegnimento e accensione ne abbiamo contate circa trenta all’anno. Quando spengono e riaccendono la centrale i parametri oltrepassano i limiti, ma, in questi frangenti, non si considera come sforamento. Che senso ha spegnere e accendere così tante volte? Sembra quasi che, quando si sforano i limiti, si spenga e si riaccenda appositamente per coprire lo sforamento. Inoltre – ha concluso – non capiamo come sia possibile passare da parametri praticamente a zero a mille quando si spegne e riaccende, sembra quasi che vengano oltrepassati i filtri.»
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