domenica 26 Gennaio 2025
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MUSICA – Dopo la penultima “Blind Audition” di The Voice of Italy sono 8 i Piemontesi in gara

MUSICA – Nella penultima “Blind Audition” di The Voice of Italy andata in onda ieri sera su Rai2, con un ascolto pari al 10.92% di share con 2 milioni 420 mila spettatori, Raffaella Carrà, Dolcenera, Emis Killa e Max Pezzali hanno ascoltato i talenti che si sono susseguiti sul palco e si sono sfidati per riuscire ad assicurarsi le Voci migliori da aggiungere ai propri team.

I 25 concorrenti della puntata, condotta da Federico Russo, si sono impegnati al massimo interpretando al meglio i successi italiani e internazionali, 15 sono i ragazzi che hanno conquistato il cuore dei coach. Tra loro c’è anche chi arriva da un paese straniero, come Edith Brinca, originaria della Romania che in Italia ha trovato la sua nuova famiglia e chi, come Salvo Matarazzo, ha fatto della musica la sua vita, ha iniziato a studiare canto quando aveva solo 5 anni.

Ad oggi sono 8 i Piemontesi in gara, 6 di Torino e Provincia, uno di Asti e una da Verbania, 2 musicisti hanno scelto il Team Pezzali, 2 il Team Killa e 6 il Team Dolcenera, ancora nessun piemontese nel Team Carrà… un traguardo importante per il Piemonte che può ancora aumentare il proprio Carnet con l’ultima “Blind Audition”.

TEAMPEZZALI

KEVIN PAPPANO, 17 anni di Torino, frequenta l’istituto tecnico-turistico dove si dedica allo studio dell’inglese e del francese. La mamma ha un’agenzia di animazione dove Kevin lavora da quattro anni, cimentandosi in sculture con i palloncini, bolle di sapone, teatro di marionette, trucca-bimbi. La passione per la musica ha radici molto lontane: Kevin canta e suona il pianoforte da quando ha sei anni e si dedica alla chitarra da quando ne ha dieci. Da bimbo, partecipa alle selezioni dello Zecchino d’Oro e vince il concorso regionale. Ama scrivere perché gli permette di liberarsi da quelle emozioni che, difficilmente, riesce a esprimere con le parole. Il tema principale dei suoi testi è l’amore per la fidanzata. Ha un nome d’arte, Kevin Payne: Kevin è stato scelto dalla madre sulla scia del film “Mamma ho perso l’aereo”, Payne è merito della sorella più piccola che lo chiamava così. Il sogno di Kevin non è tanto la fama quanto far ascoltare la sua musica.

ANDREA CERRATO, 31 anni, di Asti ha cominciato a lavorare come grafico dopo una Laurea in “Disegno industriale” e un Master in “Visual Design”. Ai tempi dell’università ha studiato chitarra e armonia al “Centro Jazz” di Torino. Si è avvicinato alla musica da ragazzino, come ballerino di hip hop e fan di Justin Timberlake. A 16 anni ha cominciato a suonare la chitarra, a 20 ha sentito l’esigenza di comporre pezzi suoi, scriverne i testi e cantarli. Ha avuto per 10 anni una band che ha pubblicato 2 album di inediti tutti scritti e cantati da lui. Si chiamavano “Cockoo“ e avevano un discreto successo di pubblico, guadagnato con tournée di 150 date in Italia dopo ognuno dei due dischi pubblicati. Si sono sciolti nel settembre 2014. Il suo obiettivo, musicalmente parlando, è quello di avere visibilità per portare avanti il suo percorso cantautorale.

TEAMKILLA

IVAN GIANCARLO GIANNINI, 36 anni di Torino, frequenta il liceo scientifico e si iscrive a Lettere per poi abbandonare il corso a favore di Informatica, in cui si laurea. A 20 anni vince un concorso in comune e a 23 viene assunto come impiegato al comune di Torino, dove lavora ancora oggi. Decide di fare musica quando, a 12 anni, vede su Videomusic il video di “Be Quick Or Be Dead” degli Iron Maiden: da grande, vuole essere così. Compra una chitarra e inizia a combattere “quell’aria da sfigato” che si trova addosso. Nei gruppi in cui suona, manca sempre un cantante: è per questo che passa dalla chitarra alla voce. Grazie ad un concorso, vince una borsa di studio per il CET, spinto dal padre a scrivere qualcosa in italiano e non le solite canzoni heavy metal in inglese: impara molto, ridimensiona le sue aspettative e capisce che la sua unica natura è quella del rock. A circa 25 anni entra nella tribute band dei Deep Purple, la 60-70 rock band (100 date all’anno), e ha l’onore di suonare con l’ex batterista dei DP davanti a migliaia di fan. Ad oggi, milita contemporaneamente in più tribute band che si esibiscono prevalentemente al nord: i Warriors Of The World che cantano i Manowar, i Flash Of The Blade che cantano gli Iron Maiden. Fino a novembre, fa parte dei Derdian, gruppo power metal italiano con un grande successo in Sud America e in Giappone.

CORINNE MARCHINI, 30 anni di Torino, nella vita vuole dedicarsi alla musica, le piace cantare, lo ha sempre fatto. La sua prima serata risale a quando aveva 16 anni. Mentre cercava un batterista per suonare ad una serata con la band ha conosciuto il compagno, musicista, batterista, arrangiatore di musical e dischi per giovani alle prime armi, diplomato al Conservatorio con l’oboe. Nessuno l’ha iniziata alla musica, ce l’aveva dentro, ed è l’unica cosa che ha fatto al massimo delle sue capacità. Per dieci anni ha cantato in una cover band ed ha imparato tutto sul palco, facendo le serate. Non dorme anche per tre notti di seguito ma sa gestire la sua voce. Ha seguito poche lezioni di canto ma sa che può insegnare perché ha acquisito le tecniche e si sente pronta per impartirle ad altri. Insegna solo da due anni, prima voleva trovare tutte le risposte e le ha trovate solo dentro di lei. Il compagno è il suo più grande fan. Il suo sogno è quello di ottenere un contratto discografico sia come interprete che come cantautrice, perché scrive i testi e le melodie delle sue canzoni. Ha già dei brani su cui lavorerebbe con le persone giuste… sta aspettando l’occasione.

TEAMDOLCENERA

FABIO DE VINCENTE, 32 anni di Torino: la musica è la sua vita, ha sempre avuto una grande attitudine al mondo dello spettacolo e al palco. A nove mesi, già in grado di camminare, balla fino a svenire sentendo un complesso suonare dal vivo ad un matrimonio. A cinque anni come regalo di Natale riceve una tastiera giocattolo e il giorno successivo, quello del suo compleanno, suona e canta “Tanti auguri” e “Oh When The Saints Go Marching In”. Il fratello del padre, un pianista Rai, ha un ruolo centrale nella sua vita, sentendolo suonare Fabio riproduceva all’istante la stessa musica. Bambino indisciplinato, cambia ben 11 istituti scolastici, bocciato tre volte, impiega 8 anni per finire il liceo. La musica è la sua medicina. Da autodidatta a undici anni inizia a scrivere le sue prime canzoni. Crea le prime band cambiando costantemente i componenti che sceglie tra i suoi amici. Oggi ha una sua band con cui fa serate in giro per varie città d’Italia e suona durante eventi privati. Sempre accompagnato dalla sua band e con il supporto del suo staff, dopo il suggestivo esordio in un concerto dalle finestre, “Fabio De Vincente – Live in Loft San Carlo”, in Piazza San Carlo, una delle principali piazze della città di Torino, fa il pienone nella stessa città con un innovativo spettacolo al Teatro Carignano, “VedoVoci Fabio De Vincente in concerto”. Da questa esperienza nasce l’idea di portare al Festival di Sanremo 2012, per la prima volta sul palco dell’Ariston, la LIS – Lingua dei Segni Italiana con il brano “Oltre le nuvole” in duo con un artista sordo, progetto appoggiato dall’ENS – Ente Nazionale Sordi. Arriva tra i 60 finalisti ma non riesce mai ad esibirsi.

GRETA SQUILLACE, 24 anni di Bruino (TO), vive a Torino con la sua coinquilina Irene. In famiglia l’unico che supportava la sua passione per la musica era il fratello, suo più grande fan. Ha studiato pianoforte dai 6 agli 8 anni. Alle elementari una maestra la fa cantare nel Coro delle voci bianche perché sente che la sua vocina spicca fra tutte. Adesso studia canto da due anni e fa jam session nei locali.Per mantenersi gestisce la contabilità per una ditta, un part-time a tempo indeterminato, ma sogna di vivere di musica.

AGNESE CACCIOLA NEJA, 43 anni di Collegno (TO), in arte Neja, ha venduto 4 milioni di copie in tutto il mondo: anche se il suo repertorio spazia dal jazz  al gospel, è stata la musica dance a regalarle la fama. Studia pianoforte dai 6 ai 15 anni, quando decide di iscriversi alla scuola di canto. Si esibisce in diversi locali della sua città con gruppi jazz e gospel. Nei primi mesi del ‘97, grazie al produttore Alex Bagnoli, esce il primo singolo dance di Neja, “Hallo”, ma il successo arriva nel ‘98 con “Restless” e, poco dopo, con “Shock!”: salgono entrambi ai vertici delle classifiche. Nel ‘99, con “The Game”, Neja vince “Un disco per l’estate”, è presente in ogni tappa del “Festivalbar” e viene consacrata come artista internazionale. Nel 2003, quasi quindici anni dopo il conseguimento del diploma al “Liceo classico”, si laurea in “Lingue e letterature straniere”. Oggi, la cosa di cui è più orgogliosa, è di aver cresciuto sua figlia da sola.

EDITH BRINCA, 18 anni di Jasi, vive a Verbania, nata in Romania, quando aveva 2 anni i suoi genitori decidono di trasferirsi in Italia. Viene affidata ai nonni ma all’età di 5 anni arriva anche lei in Italia, a Verbania, dove attualmente vive con le sue insegnanti di canto, Valentina e Rosy. Il suo modello di riferimento per la musica e il canto è il padre che da giovane cantava in una band country-folk “Prefix032” abbastanza conosciuta in Romania. Ha voluto seguire le sue orme. Edith e la sua migliore amica Sara, in duo sono le “Fake Twins”, hanno cominciato a studiare canto privatamente alle scuole medie, poi un giorno, avevano 12 anni, mentre erano in fila per candidarsi a un Concorso hanno incontrato le due insegnanti di canto, Valentina e Rosy, che ora sono la “nuova famiglia” di Edith.

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