BORGARO – Si è tornato a parlare di rifiuti nell’ultimo Consiglio comunale, grazie ad una interrogazione del Movimento Cinque Stelle che, proprio in quella sede, ha salutato il dimissionario Piero Calza, e dato il benvenuto al neo entrato Alessandro Carozza.
Gli esiti del dibattito però non hanno soddisfatto troppo i rappresentanti del Movimento: «Discussione tiepida e imbarazzata da parte dell’amministrazione nel Consiglio del 9 febbraio 2016 – dicono Carozza e Cinzia Tortola – in risposta alla nostra interpellanza sulle bonifiche dei siti contaminati sul territorio di Borgaro, a seguito anche del recente episodio che ha visto l’intervento della Guardia di Finanza per illecito a carico di una ditta privata e intervento di bonifica per smaltimento di rifiuti speciali pericolosi. A parte l’intervento minimizzante del Sindaco che ha confermato che ne erano a conoscenza e che si sono stupiti dell’uscita del comunicato stampa… Eravamo in attesa di avere indicazioni precise visto che sul sito della regione Piemonte, “Anagrafe regionale dei siti contaminati”, a Borgaro risultano nove interventi di bonifica. Parlare di siti contaminati significa parlare di “tutela della salute e tutela dell’ambiente” considerando che il tipo di sostanze inizialmente rinvenute (che a vario titolo risultano dannose) sono presenti con gradualità diversa sia nel suolo e sottosuolo, sia nelle acque superficiali e sotterranee. La tutela della salute e dell’ambiente, e il diritto all’informazione sullo stato del suolo, dell’acqua e dell’aria, sono responsabilità del Comune, ai sensi dello Statuto comunale e mentre ci veniva fornita la risposta, si è colto l’imbarazzo del vicesindaco che non sapeva dare spiegazioni su quanto riportato nello Statuto in merito alla presunta istituzione di un “archivio ecologico comunale, con attività di ricerca e raccolta di informazioni ecologiche e ambientali”. Insomma…grandi paroloni che nascondono il nulla. Di fatto, dall’anno di approvazione dello Statuto, nel 2002, nulla è stato istituito. Anzi, l’impressione è che non si sapesse bene di che cosa si parlasse. Ma un documento importante come lo Statuto non dovrebbe essere conosciuto, condiviso e se è il caso eventualmente rivisto dall’amministrazione?
Altro punto di discussione: il sogno nel cassetto ovvero le varianti al Piano Regolatore e i progetti di riqualificazione di Via Lanzo. Una visione di riqualificazione “a vocazione commerciale” come è stata definita, che vede impegnata quest’Amministrazione da anni. Praticamente dal suo insediamento, e che pare patire le precedenti scelte fatte sul mancato investimento nella costruzione di grandi centri commerciali. Non ci sembra che questo sia il principale problema del territorio e vorremmo inoltre ricordare che tra Borgaro ( Conad), Caselle (Mercatone) e Torino ( Auchan) risultano a rischio più di 100 famiglie .Al Consiglio è stata discussa la richiesta presentata nel 2013 da un privato per la riqualificazione urbanistica dell’area da industriale a commerciale, all’ingresso di Borgaro venendo da Torino. Un operazione importante da un punto di vista economico, completamente a carico del privato che sta gestendo un progetto di investimento non marginale. Servirà a risollevare le sorti del commercio locale? O sarà l’ennesima mannaia che contribuirà all’agonia dei commercianti locali? Sarebbe stato utile coinvolgere i cittadini in questi progetti? Il sindaco ci dice che i cittadini sanno ed è ciò che vogliono, visto che il progetto di riqualificazione era nel loro programma elettorale ed è per questo che sono stati votati: ci sembra un’ affermazione molto discutibile.
Ed infine, permettete anche a noi un sorriso in merito al discorso sul tipo di alberazione da collocare in questa area riqualificata: ringraziamo il consigliere Barrea che ci ha donato una “perfomance da agronomo”, ma nel contempo ricordiamo che è troppo comodo scaricare un’agenzia pubblica come ARPA quando fa comodo. E la scelta e l’utilizzo di piante locali anziché importate potrà anche farvi sorridere, ma ha un senso: esattamente come avete sorriso sulle piste ciclo pedonali che a singhiozzo collegheranno il centro di Borgaro al parco Chico Mendez e sul mancato coinvolgimento dell’opinione dei cittadini in queste grandi opere di riqualifica».
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