mercoledì 30 Aprile 2025
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“TU VUO’ FA’ L’AMERICANO”

di Alessandra Hropich scrittrice per Bibliotheka Edizioni

Il grande Carosone lo aveva capito molto tempo fa, a noi Italiani piace non sembrare poi così Italiani.

Carosone considerava doppiamente divertente il fatto che un pubblico vastissimo affollasse i teatri dove lui arrivava, per assistere ad uno spettacolo in cui lui li prendeva in giro tutti. Lo ammise, divertito, lui stesso in una intervista. É vero, noi Italiani abbiamo il mito dell’America, di chissà quale ricchezza e benessere accompagnato dalla possibilità di parlare l’ inglese. Sono d’accordo con chi si reca in America per specializzarsi in una professione o per un viaggio o per un intervento chirurgico di una certa importanza visto che ci sono centri all’avanguardia. Ma considerare l’ America come una nazione a noi superiore perché tutti parlano inglese o perché siamo piccoli e di minore valore come persone, mi sembra molto ridicolo. Noi Italiani non sappiamo spesso apprezzare il buon cibo che abbiamo, il buon clima, le relazioni sociali e il vivere, in certi periodi dell’anno all’aperto.

Alcuni miei amici Americani apprezzano molto le nostre bellezze naturali, il clima mai polare, il nostro cibo. E noi? Noi, inseguiamo il mito di una nazione in cui non cresce nulla di quello che abbiamo in Italia. Un limone, un pomodoro, mille tipi di uva, la mozzarella e tantissimi prodotti sono made in Italy, piantati e cresciuti da noi, ma noi pensiamo solo a dire: “Ok, sorry, la privacy ecc…” Giusto per sentirci un po’ Americani anche noi ma dovremmo essere fieri di quello che siamo ed abbiamo.

Tanto per ricordare un fatto buffo, anni fa, un mio corteggiatore, spese oltre mezz’ora per far capire a mia madre quale fosse il suo lavoro. “Sono un product specialist!” Mia madre, un pò sull’onda di quanto diceva Carosone, tentò di capire facendosi spiegare il senso di quelle parole inglesi. Essendo mia madre napoletana e una donna in parte ironica stile Totò, fece finta a lungo di non capire e le battute e le relative spiegazioni andarono avanti a lungo come in un film comico. Insomma, gira che ti rigira, il corteggiatore altro non era che un rappresentante di vestiti che voleva abbellire il suo status pronunciando delle parole in inglese. Ecco, come diceva Carosone, anche lui, voleva fare l’ Americano.

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