LEINI – L’Amministrazione comunale di Leini ha deciso di fare chiarezza circa l’iter di predisposizione dell’ordinanza relativa alla Casa della Maternità, per meglio definire alcuni aspetti della vicenda. Pubblichiamo qui il comunicato:
“E’ opportuno partire dal fatto che, a differenza di altri interventi dei NAS presso strutture pubbliche, non si è ritenuto, da parte delle forze dell’ordine, di procedere alla chiusura della struttura o all’imposizione di sigilli per il non utilizzo dei locali.
I rilievi posti dall’autorità, nel primo intervento, si sono riferiti a attività mediche ed ostetriche che non erano mai state avviate. Al contrario nulla è stato esplicitato, in tale occasione, in riferimento a tutte quelle attività di sostegno alla maternità, dal periodo di gravidanza fino all’accudimento dei neonati, che si pongono nel solco della convenzione sottoscritta con il Comune e che non si caratterizzano come attività mediche.
E’ di tutta evidenza che, essendo in capo all’amministrazione la responsabilità dell’emissione delle ordinanze, l’opzione di un’ordinanza di chiusura totale della struttura ovvero quella di una diffida da alcune e limitate attività, a dire il vero fino a quel momento solo potenziali e mai realizzate, sono profondamente diverse, anche per le ricadute su una cooperativa che ha deciso di investire sul nostro territorio.
I chiarimenti intercorsi con Regione Piemonte e legali, insieme alla nuova comunicazione dei Nas che ha chiarito che nulla viene contestato nel merito delle finalità formative e di accompagnamento al parto, elemento centrale della convenzione con il Comune, hanno permesso di definire al meglio l’intervento richiesto al Comune.
Le azioni decise dall’amministrazione, incluse quelle di un necessario approfondimento legale, hanno consentito di limitare l’ordinanza a quanto rilevato dai Nas in termini potenziali, richiamando la cooperativa alle attività previste in convenzione, essa pienamente regolare.
Qualsiasi ordinanza fosse stata emessa senza chiarire nel dettaglio tutti questi aspetti avrebbe esposto l’amministrazione e la cittadinanza a maggiori oneri derivanti da possibili ricorsi amministrativi che, attraverso questo percorso, si sono evitati.
Richiamando poi il ruolo politico che siamo chiamati a svolgere speriamo che questo caso, ad una prima lettura trattato diversamente da realtà simili della nostra Regione e oggi ricondotto agli elementi della convenzione, consenta l’apertura di un dibattito serio sui contenuti più che sulla forma, dibattito già realizzato in numerose Regioni di Italia che hanno voluto dotarsi di norme chiare per rispondere a un diverso bisogno di assistenza che viene da tanti cittadini e soprattutto cittadine piemontesi.”
[Best_Wordpress_Gallery id=”686″ gal_title=”01-01-01 Pubblicità”]
© Riproduzione riservata - vietato l'utilizzo di testi, video e foto se non espressamente autorizzato dall'Editore. Ci scusiamo per i loghi evidenti su foto e video ma siamo obbligati a causa di alcuni colleghi per niente professionali
Per restare sempre aggiornato con le notizie di ObiettivoNews, iscriviti ai nostri canali gratuiti:
la newsletter di WhatsApp per le notizie di Cronaca (per iscriverti invia un WhatsApp con scritto NEWS ON al 342.8644960);
il nostro canale Telegram (ObiettivoNews);
il nostro canale WhatsApp https://whatsapp.com/channel/0029Va9vIQO30LKS6x1jWN14 con le notizie selezionate dalla nostra redazione.