CERESOLE REALE – Dall’11 al 13 settembre torna Orcoblocco, raduno boulder organizzato nella splendida cornice naturalistica della Valle dell’Orco. Per la seconda edizione, sono cinque i nuovi settori offerti agli amanti dell’arrampicata: oltre alle storiche linee di Zangerl, anche un intero settore ancora da liberare.
La Valle dell’Orco, immersa nel panorama mozzafiato del Parco Nazionale del Gran Paradiso e famosa per le sue vie trad, si fa strada per diventare punto di riferimento anche per gli appassionati di boulder. La seconda edizione di Orcoblocco (11-13 settembre 2015) si presenta, infatti, ricca e appetitosa grazie all’offerta di cinque nuovi settori freschi di pulitura che comprendono passaggi storici e linee ancora vergini su stili differenti.
Un raduno boulder fortemente voluto dai giovani gestori del Rifugio Mila, situato sulle rive del lago di Ceresole Reale, e reso possibile grazie all’intenso lavoro di esplorazione e pulizia di un gruppo di scalatori milanesi e locali.
La prima edizione di Orcoblocco, lo scorso anno, aveva attirato oltre centocinquanta iscritti presentando al pubblico quattro settori per un totale di centosessanta passaggi, e la pubblicazione della guida ufficiale “Orco Boulder 2014”, a cura di Dario Rota, scalatore appassionato e già autore di “Foppiano Boulder 2013”, Andrea Migliano, uno dei gestori del Rifugio, e Luca Cendou.
Quest’anno la volontà è di consolidare il risultato, ma soprattutto far esplodere le potenzialità di una valle che, dal punto di vista dell’arrampicata su sassi, non è stata ancora valorizzata.
Tra i cinque settori presentati quest’anno, due erano già stati parzialmente esplorati negli anni precedenti, grazie alla loro vicinanza con lo storico sasso Kosterlitz, la cui celebre fessura diventa ora una sorta di porta d’accesso alle meraviglie delle due zone che si aprono ai lati del fiume. Il settore “I Coloniali” si presenta come una grande sassaia ancora da valorizzare, tra cui spiccano una linea liberata da Zangerl e due linee di Niccolò Ceria, tra cui l’8a che dà il nome al settore; anche “Bravi rabi”, l’area boulder sull’ansa opposta del fiume, prende il nome dal sasso omonimo sul quale ci si può confrontare con le tre linee che superano l’ottavo grado.
Se ogni settore ha caratteristiche naturalistiche e stilistiche differenti, la zona del “Torrente” le unisce tutte presentando linee eterogenee con traversi, tetti, rimonte e placche tecniche da scoprire sulle facce di monumentali sassi in parte immersi nel torrente. Un grosso lavoro è stato fatto per ampliare le zone già presentate lo scorso anno, espandendo il settore “Le Fonti” e arrivando fino alla diga. Da segnalare presso “Le Fonti Alte” il cosiddetto “Antro della libellula”, una fessura alta che necessita di tecnica d’incastro per poter essere domata. Ma è il settore “Diga” a rappresentare lo spirito di condivisione che anima gli organizzatori di Orcoblocco. I dieci sassi puliti aspettano di essere interamente scalati e liberati dai partecipanti al raduno che vorranno raccogliere la sfida.
Dario Rota, trascinatore del gruppo che ha lavorato all’organizzazione delle due edizioni di Orcoblocco, ha rimarcato proprio la volontà di partecipazione che caratterizza il raduno, sottolineando come la condivisione sia “… la chiave affinché tutti, ad ogni livello, possano godere delle stesse possibilità di scalare e, perché no, di far propria una linea, scegliendola, corteggiandola quasi, fino a darle un nome dopo averla salita per primi”. Condivisione e valorizzazione della zona sono, dunque, i valori chiave di Orcoblocco, evidenziati anche dal confronto con alcuni scalatori locali e dalla ricerca di informazioni circa le linee già salite, ai quali si aggiunge tutto l’entusiasmo per una nuova zona boulder italiana. E gli scalatori conoscono la gioia di trovare un parco giochi affacciato su una natura spettacolare.
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