INTERVISTA A PINO INSEGNO

di Alessandra Hropich scrittrice per Bibliotheka Edizioni

Uno che fa ridere per lavoro e, quando non fa ridere, tocca tematiche  molto serie con la stessa abilità……
Mi ha sempre incuriosito come persona, non sapevo dire quando finiva il comico visto che lo incontravo casualmente e  lo vedevo sempre sorridente, ho pensato che la vita per lui fosse tutta rose e fiori. L’ ho apprezzato ancora di più quando ha iniziato a parlarmi della sua vita e del suo passato, una piacevolissima chiacchierata davvero.

Pino Insegno

 

Molti  personaggi temono di essere apprezzati e ammirati solo per la notorietà, tu cosa ne pensi?

Io dico che la notorietà e la bravura non camminano di pari passo, de resto, in questo periodo storico, la fama e’ dettata anche da chi uccide il vicino di casa.
Per cui bisogna distinguere un attimo il perchè una persona è famosa, ti capita un momento in cui la gente riesce a chiedere pure l’ autografo a quelli che hanno ammazzato i genitori, oppure quello che successe intorno alla fiction di Sara Scazzi, tutto è una scusa per apparire.
Per cui, io, quando ho cominciato a fare questo lavoro, ho sognato di farlo per tutta la vita e questo l’ ho capito grazie al fatto che, dopo il primo anno di grande notorietà, ventitrè anni fa, vedevo che camminavo la sera con la luce accesa in macchina, volevo che mi riconoscessero.
Poi, ad un certo punto, ho detto: “ ma io che voglio fà? voglio essere riconosciuto oppure voglio fare questo mestiere per tutta la vita?”
Io voglio fare questo mestiere per tutta la vita, poi se le cose cammineranno parallele, benvenga ma bisogna distinguere la professione dalla fama perchè adesso te poi chiudere per due mesi dentro un appartamento per nomina’ qualcuno e diventi famoso, è una fama con scadenza, poi vorrei che il mio cognome rimanesse sempre lo stesso.
Ormai adesso la gente è famosa per un altro tipo di cognome, Antonella del “Grande fratello”, Mariangela di “Amici”, il cognome diventa il nome della trasmissione, io, invece, vorrei rimanere Pino Insegno fino alla fine dei miei giorni ed essere ricordato un minimo per la simpatia e per quello che uno ha cercato di costruire…”

 

Hai mai discusso con qualcuno fino ad avere una pazza voglia di arrivare alle mani?

Si, spesso, sono una persona carnale, molto fisico, non per questo voglio creare lo scontro fisico ma sicuramente alcune volte le parole sembrano non bastare ed allora ti verrebbe veramente l voglia di fare qualcosa in più ma certe volte, quel qualcosa in più va a rovinare tutto il resto e allora, magari crescendo, l’ intelligenza, mi ha portato a ringraziare le persone e  a sorridere a chi ha torto. Così mi cambio la vita, almeno la storia della mia giornata la cambio, forse ho cambiato pure l’ altra….”

 

Le persone che lavorano nello spettacolo sono particolari, io ne ho conosciute molte per lavoro, sono bisognose, mi sembra, di continue conferme, è così?

Si, assolutamente, se uno fa questo mestiere è perchè adora stare al centro dell’attenzione ed ha bisogno di conferme, ha bisogno di sentirsi amato, chiede i consensi ed è un lavoro molto egoistico ma molto altruistico nello stesso tempo perchè tu comunque regali un sorriso, regali un sogno, un’ avventura a chi ti sta seguendo, moltiplicato per quante persone ti vedono, loro ti ridanno, per cui c’è un  po’ di egoismo in tutto questo, regali un sorriso, poi te ne rifai da’ seicento, se sono seicento le persone, per cui, all’ultimo, ci vai a guadagnare. Per questo io dico che bisogna avere rispetto per chi sta dall’altra parte e ringraziarlo continuamente….

 

Qual’ è per te la cosa più grave per cui lasceresti la donna che ami?

Il tradimento ma non quello necessariamente con un uomo, il tradimento della fiducia che hai riposto in quella persona, può essere un tradimento professionale, fisico, emozionale, tradimento…Le persone che tradiscono vuol dire che lo faranno sempre ed allora bisogna di base prendere una persona che non tradisca, poi, il tradimento fisico è quello più perdonabile, quello, davvero lo perdonerei di più!

 

Se ho capito bene, temi di più il tradimento che parte dal cervello?

Si, quello che parte dal cervello fa più male, è molto più pesante da superare.

 

Se ti accorgessi di essere amato da una donna solo perchè sei conosciuto, la lasceresti o no?

Me ne accorgerei in partenza, infatti sono innamorato di una donna da oltre due anni che non sapeva neanche quasi chi fossi, sapeva chi ero in realtà ma non le stavo neanche simpatico.
Lei era un’ antropologa, attrice che girava il mondo, da poco in Italia, per cui mi aveva visto poco con la “Premiata ditta”, poco in televisione da Costanzo, non le ero neanche tanto simpatico perchè parlavo troppo, per cui, pensa, non ha mai pensato a me da quel punto di vista e lo vedo ogni giorno che non e’ attratta affatto dalla fama, dalla notorietà.
Pensa, proprio ieri, aveva deciso di non rispondere più a nessun tipo di giornale che parlasse di teatro o di cinema, non solo di gossip, perchè non le interessa.

 

Se non le interessavi, come hai fatto a conquistarla, le hai fatto cambiare idea?

“Beh, mi ha conosciuto strada facendo, è un amore strutturato pian piano anche da parte mia, io ero abituato ad amare immediatamente, invece ho capito che, strutturandolo, un amore è  molto più intenso e importante, per cui lei ha già scoperto tutto di me, quello che doveva scoprire, ed io ho scoperto altrettanto tutto di lei, il resto è storia…

 

Chi dice che le donne si conquistano con l’ amore, chi con il denaro, secondo te, la comicità può essere un’ arma di seduzione per un uomo?

Assolutamente sì, il sorriso…., il saper divertire la persona che ti è vicina è il massimo per conquistare ma si conquistano tutti così, non solo una donna, un amico, la gente.
Il sorriso, gli occhi che sorridono sono l’ arma migliore quando è una cosa sincera ma la gente se ne accorge, quando gli occhi sorridono, anche l’anima sorride, sempre un sorriso che parta da dentro…

 

Hai mai alzato la voce con qualcuno per far capire che, oltre ad essere un comico, sei anche un persona seria?

Senza urlare ovviamente ma ho fatto capire a certi addetti ai lavori e a tanta altra gente che un attore può essere comico o drammatico ma è sempre un attore, se hai in mano le armi per farsi largo, la professione, lo studio.
Ho dimostrato che un attore comico può doppiare un film drammatico, dopo ho dimostrato con grande soddisfazione di essere anche quello, un attore televisivo non può fare teatro, un attore teatrale non può fare televisione, un attore non può fare il presentatore ed invece sto dimostrando che questi dogmi non sono così tanto dogmi. L’ importante è che una persona sia un bravo professionista, che sappia interpretare il ruolo giusto al momento giusto.

 

Hai mai fatto sorridere una donna nel momento in cui le dichiaravi il tuo amore?

Sempre… anche nel momento di un orgasmo ho fatto sorridere una donna. L’ ho fatta sorridere nel senso bello, il brutto se capita mentre ti spogli, il sorriso, quando sei nudo, allora si che ci resterei male….

 

Ho notato una maggiore sensibilità in chi fa il tuo lavoro, in particolare tra i comici, come mai?

Un attore dovrebbe avere una sensibilità molto più alta degli altri ma un attore comico molto di più perchè dovrebbe imparare a conoscere la realtà per poi risolverla in maniera comica, non un caratteristica ma un comico, per far ridere devi esagerare una realtà e la realtà devi conoscerla.
Devi quindi essere sensibile, se vuoi raccontare alla gente la loro realtà e la tua devi essere molto attento, io lo sono.
Poi è tanto pure che insegno, ho un’ accademia gratuita dove ci sono quattordici insegnanti, per cui mi piace molto dare attenzione agli altri, sono stata sempre una persona molto attenta a quello che accade intorno,sto attento alla sensibilità dei bambini, degli adolescenti.
Ho sempre cercato di mettere davanti a me, al teatro o in televisione, persone di varie età come quando io ero davanti al televisore con mio padre, mia madre, mio nonno, mia nonna e mio fratello, eravamo tutti insieme e nessuno si preoccupava di quello che stava succedendo in televisione perchè sapevamo che era per tutti, ognuno tirava fuori il giusto, come in un film di Walt Disney, il papà fa finta di accompagnare il figlio al cinema ma piange anche lui, è quello che mi piace.
Devi essere sensibile, sennò non sei un uomo o una donna.
In tutti i lavori, anche se sei un medico devi essere sensibile, io chiedo la sensibilità ad un medico e ad un attore, gli altri possono averne un po’ meno. un architetto, un ingegnere debbono tutti avere la sensibilità ma da un medico e da un attore io lo pretendo.”

 

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