RIVAROLO – Riceviamo dall’Associazione Non Bruciamoci il Futuro, e pubblichiamo integralmente:
“La settimana scorsa la società Sipea/Cofely convocava una conferenza poi seguita da una visita guidata presso la Centrale a biomasse di Rivarolo. La nostra Associazione non era invitata, ma dal dettagliato resoconto dei giornali presenti apprendiamo che:
a) Uno studio da loro commissionato si conclude dicendo che non dipende dalla Centrale a biomasse l’aria inquinata di Rivarolo;
b) Non hanno nessun problema a fornire i dati dello SME ma i dati vanno ben interpretati;
c) Il combustibile utilizzato è cippato di legno vergine, tracciato ed il 46% acquistato dalla filiera corta;
d) Sipea era disponibile a creare una commissione, insieme al Comune, per le analisi e il monitoraggio dell’impianto.
A queste affermazioni riportate desideriamo esprimere di seguito le nostre considerazioni:
a) Dalla fine dell’anno scorso il Comune di Rivarolo ha conferito incarico al Politecnico di Torino per effettuare uno screening sull’impianto ma pare che, a ieri, la società Sipea non abbia ancora trasmesso l’indispensabile documentazione richiesta e concordata con il Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente guidato dal prof. Giuseppe Genon. Tutto ciò mentre lo studio da loro commissionato prontamente conclude che: “è trascurabile l’effetto delle emissioni della Centrale sulla qualità dell’aria”.
b) Anche in occasione dell’incontro pubblico del 16/10/2013 Sipea affermò che i dati SME erano disponibili alla cittadinanza ma poi è avvenuto il contrario (anche Arpa che fino al quel momento forniva i dati SME ha deciso di negarceli). Riguardo la dichiarazione che i dati debbano essere ben interpretati, segnaliamo poi che la nostra Associazione si avvale di tecnici in grado di comprendere ed apprendere, casomai.
c) Ribadiamo che siamo interessati a conoscere analisi e luogo di origine della biomassa utilizzata e non solamente il posto dove è stata acquistata.
d) Riguardo la disponibilità a istituire, insieme al Comune, una commissione con compiti di analisi e monitoraggio sull’impianto, avendola a suo tempo proposta, rimaniamo disponibili purché abbia effettivamente tali poteri.
Per ultimo si sottolinea l’esigenza che siano garantire le opportune verifiche su quanto accade ed ancora di più su quello che domani potrebbe accedere. Depone male il fatto che da oltre un mese siamo ancora in attesa di risposte, dagli Enti preposti, circa i motivi dei recenti pesanti e numerosi superamenti dei limiti delle emissioni al camino (polveri e CO). ”
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