FAVRIA – Una novità assoluta per il Canavese. Il primo a lanciarsi nella coltivazione del bambù è un favriese: Gianluigi Pastore.
Il bambù, da sempre considerato semplice pianta ornamentale, ora viene visto come risorsa. Pastore è stato il primo in Piemonte a lanciarsi in quest’impresa.
«Ho un campo da un ettaro e mezzo – spiega – che prima coltivavo a cereali. Ho visto questa novità sulla rivista Millionaire e ho deciso di lanciarmi. Ho telefonato e il Consorzio Bambù Italia mi ha immediatamente affiancato in quest’impresa.»
Circa cinque anni è il tempo necessario per raccogliere i frutti del bambù gigante, che viene utilizzato, oltre che nelle costruzioni, in pannelli e parquet, anche per l’abbigliamento, l’oggettistica, la cosmesi e l’alimentazione.
Una bella sfida per Gianluigi che, la scorsa settimana, ha organizzato la presentazione di questa coltivazione presso la Sala Musica di Favria, curata dal capo area Piemonte del Consorzio Andrea Da Bove.
Sono diversi i curiosi e gli agricoltori intervenuti ad ascoltare, anche dalla provincia di Cuneo.
«Il bambù non necessita di particolari trattamenti – conclude Pastore – e non vengono utilizzati pesticidi per la coltivazione. Si può dire che è una coltivazione davvero ecologica.»
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