CASTELLAMONTE – «L’obiettivo è far pagare a tutti i Comuni il giusto importo per il servizio rifiuti.»
L’ha affermato ieri in conferenza stampa, Giovanni Maddio, in veste di Coordinatore del Tavolo Tecnico e Presidente dell’Assemblea dei Sindaci.
I Comuni lamentano che i costi pagati finora per i servizi della raccolta e smaltimento rifiuti, non sono corretti.
Durante l’ultima assemblea dei Sindaci, tenutasi un paio di settimane fa, è nata la convinzione circa la necessità di ripartire i costi tra i Comuni in modo corretto.
Ed è proprio nell’ambito dell’approvazione dei piani finanziari che questo obiettivo si può raggiungere.
«Asa non aveva mai ripartito i costi comune per comune – ha spiegato Maddio – ora stiamo andando verso questa direzione. Ci siamo fatti consegnare da Teknoservices le schede dei Comuni e l’abbiamo consegnata a ciascuna amministrazione, la quale dovrà verificarne i dati. Questo comporterà che ciascun Comune pagherà i costi del proprio servizio. Per qualcuno, come ad esempio per Castellamonte, ci sarà un calo di costi, mentre per altri comuni, quelli più piccoli che passeranno dal sistema di raccolta stradale al porta a porta, probabilmente ci sarà un aumento.»
Aumento che non verrà assunto favorevolmente dai centri interessati. Da alcuni comuni è già partita un richiesta di “solidarietà” nei confronti degli enti locali più grandi. Richiesta che difficilmente avrà un seguito, poiché ogni Comune ha le sue problematiche, e la solidarietà «deve scattare nei confronti dei cittadini residenti».
Piani finanziari uniformati, quindi, e una ripartizione equa, in modo che non ci si trovi a dover pagare i disservizi subiti da altri Comuni.
In base ad una simulazione effettuata con i dati forniti dal Ministero, fatta considerando due persone in un alloggio di 80mq, Castellamonte paga 170euro e Rivarolo 171euro. Ma perchè questa differenza così lieve? La spiegazione è da trovarsi nel numero delle utenza: Castellamonte ha 9969 residenti e 6687 utenze, mentre Rivarolo ha 12469 residenti e un numero di utenze maggiore persino al numero di abitanti: 12855.
«Un caso anomalo – ha concluso Maddio – che comporta il fatto che i costi, essendo ripartiti su un numero maggiore di utenze, resti relativamente basso.»
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