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CANAVESE – A IVREA E CUORGNÈ: MAZZETTE PER ASSEGNAZIONE FUNERALI (CON VIDEO GDF) – AGGIORNAMENTO

CANAVESE – Mazzette in cambio dell’assegnazione dei servizi funebri. La guardia di finanza di Torino sta eseguendo 14 misure cautelari, tra le quali due arresti domiciliari, per il reato di corruzione.

Nei guai alcuni dipendenti degli ospedali di Ivrea e Cuorgné e alcune aziende funebri del Canavese. A scoprire la truffa del ‘caro estinto’ le fiamme gialle coordinate dalla procura della Repubblica di Ivrea. Sono in corso una serie di perquisizioni domiciliari e locali.

Le indagini, svolte dalla Compagnia di Ivrea e dirette dal Procuratore della Repubblica di Ivrea, Dott. Giuseppe FERRANDO, hanno permesso di individuare e disarticolare un sistema di “mazzette” perpetrato nei settori delle onoranze funebri e personale addetto agli obitori nel territorio di Ivrea e Comuni limitrofi. L’operazione, eseguita da oltre 40 finanzieri nelle Province di Torino e Biella, trae origine da un’articolata attività info-investigativa svolta dalle Fiamme Gialle di Ivrea che, in mesi di indagini, condotte anche con sofisticate attività tecniche, sono riuscite ad individuare l’occulto sistema di gestione dei servizi funebri “veicolato” da compiacenti dipendenti pubblici verso interessate imprese funebri del canavese, creando anche un grave nocumento alle regole di leale concorrenza.
Dagli obitori partivano specifiche “indicazioni” ai familiari delle persone decedute nei due ospedali, circa le imprese a cui rivolgersi per ottenere un buon servizio funebre per il caro estinto, oppure, allo stesso tempo, segnalazioni ad alcune aziende del settore dei decessi avvenuti all’interno della struttura sanitaria per consentire un “pronto intervento” al fine di avvicinare per primi i parenti del defunto. In alcuni casi, inoltre, la vestizione delle salme da parte dei sanitari veniva curata con maggiore attenzione se accompagnata da somme di denaro elargite dall’impresa incaricata del servizio funebre.

Tale servizio, come specificatamente disciplinato dal Regolamento degli Ospedali riuniti del Canavese ASL TO4, è di competenza esclusiva dei sanitari e deve essere svolto sempre con la dovuta attenzione ed assolutamente senza compenso alcuno.
Un giro di soldi, immortalato e cristallizzato dagli investigatori attraverso pedinamenti,
osservazioni nonché intercettazioni telefoniche e riprese video, che coinvolge quattro
dipendenti delle strutture ospedaliere di Ivrea e Cuorgnè ed operatori di servizi funebri
dell’alto Canavese.

Seppure specifiche norme regolamentari lo vietino, i dipendenti ospedalieri indagati segnalavano l’arrivo del “caro estinto” in obitorio a imprese compiacenti per garantirsi un ritorno economico. Poi un’altra “indicazione amichevole” alle famiglie coinvolte, facendo balenare la possibilità di avere un buon servizio con minor spesa economica.

 

 

AGGIORNAMENTO – Sono il titolare di una impresa funebre e un operatore sanitario le persone agli arresti domiciliari nell’inchiesta della procura di Ivrea sulle mazzette per l’assegnazione dei servizi funebri negli ospedali di Ivrea e Cuorgnè.

Nei confronti degli altri 12 indagati – tre operatori sanitari e nove titolari di imprese funebri – il procuratore capo, Giuseppe Ferrando, ha disposto l’obbligo di dimora.

L’accusa, per tutti gli indagati, è di corruzione. Secondo l’accusa, gli operatori sanitari ricevevano denaro dalle imprese funebri per segnalare l’arrivo in obitorio del ‘caro estinto’. In altri casi, invece, indicavano ai parenti dei defunti le imprese amiche, facendo balenare la possibilità di avere un buon

servizio con una minore spesa economica.

In alcuni casi, sempre secondo quanto accertato dalla guardia di finanza che ha svolto le indagini, la vestizione delle salme da parte dei sanitari veniva curata con maggiore attenzione se accompagnata da somme di denaro elargite dall’impresa incaricata del servizio funebre.

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