IVREA – Un’opera editoriale che descrive la storia e le leggende di quasi un migliaio di luoghi canavesani, è stata presentata ieri, giovedì 8 gennaio, presso Confindustria Canavese.
Il vescovo di Ivrea, mons. Edoardo Aldo Cerrato, e l’editore Hever, nella persona di Helena Verlucca, alla presenza dell’autore Rolando Argentero, hanno illustrato “I percorsi della fede in Canavese”, una nuova opera editoriale che non trova pressoché riscontro nelle altre diocesi italiane.
Questi itinerari, oltre a ripercorrere le chiese dell’attuale diocesi di Ivrea, comprendono anche quella porzione di territorio che, partendo da Cuorgnè, oggi fa capo all’archidiocesi di Torino e si spinge nell’intero valpergato che, fino al 1817, era parte della diocesi eporediese.
Il Canavese, terra di fede, ha visto nei secoli sorgere una grande quantità di chiese, pieve, cappelle, cattedrali, abbazie, santuari e Vie Crucis, talché non esiste praticamente borgo, per minuscolo e sperduto che sia, che non disponga del proprio luogo di culto. Era, quello dei nostri avi, un mondo in cui la religione occupava il primo posto nella scala dei valori esistenziali: e la gente si sottoponeva di buon grado a fatiche, privazioni e sacrifici pur d’assicurarsi sopra il capo il tetto protettivo di un luogo sacro. Quelle chiese, nel tempo, hanno dato luogo a percorsi religiosi che attraversano regioni e continenti: dal Camino di Santiago di Compostela, ai Cammini di San Francesco in Assisi, alla Via Francigena, che portava i fedeli dall’estremo nord dell’Europa alle capitali del Cristianesimo, Roma e Gerusalemme.
Hever Edizioni, resasi conto dell’incredibile quantità di monumenti sacri sul territorio canavesano, spesso ricchi di opere d’arte che meritano di essere portate alla conoscenza di un pubblico più vasto, ha messo in cantiere, in collaborazione con la diocesi di Ivrea, I percorsi della fede in Canavese: quattro volumi a firma di Rolando Argentero che descrivono dal lontano Medioevo all’attualità, la storia e le leggende di quasi un migliaio di luoghi canavesani e che vedranno la luce all’inizio delle quattro stagioni del 2015.
“Può sembrare insolito che Confindustria Canavese sia coinvolta nella presentazione di un’iniziativa di tipo culturale – spiega Cristina Ghiringhello, direttore di Confindustria Canavese. – Abbiamo deciso di sostenere questo progetto poiché riteniamo che il Canavese sia un territorio con delle potenzialità e caratteristiche che vanno ben oltre quelle prettamente industriali e imprenditoriali: il Canavese, infatti, è ricco di tradizioni locali, di un interessante patrimonio artistico, ambientale, culturale, di ricchezze ed energie talvolta poco conosciute e valorizzate. La promozione di tutte le risorse di cui è dotato il nostro territorio, non soltanto industriali, può costituire un valore aggiunto estremamente importante per la nostra economia e può contribuire significativamente allo sviluppo della nostra area, soprattutto quando tale promozione è frutto di un grande lavoro di coesione e sinergia come nel caso dell’iniziativa che viene presentata oggi. Abbiamo quindi accolto con grande piacere l’invito di Hever Edizioni a ospitare la conferenza stampa odierna, perché soltanto cooperando e facendo sistema si può riuscire a dare un significativo contributo allo sviluppo del territorio”.
In pratica, il Canavese è stato suddiviso in quattro parti:
– Ivrea e una parte del suo circondario costituiranno il primo volume, in uscita il 21 marzo;
– la Valle della Dora Baltea (un circuito che parte da Montalto per salire a Carema e ridiscendere a Samone), le Valli Chiusella e Sacra nel secondo volume, in uscita il 21 giugno;
– Rivarolo e i suoi dintorni e la direttrice su Chivasso che formeranno il terzo volume (uscita prevista per il 21 settembre);
– la Valli Orco (fino a Ceresole Reale) e Soana, Cuorgnè e il Valpergato nel quarto volume, che uscirà il 21 dicembre 2015.
Per Ivrea vengono descritte, dopo la cattedrale di Santa Maria Assunta, le parrocchie di San Giovanni Battista, di San Grato vescovo, di San Lorenzo martire, di San Bernardo, dei Santi Filippo e Giacomo (a Torre Balfredo); le chiese di Sant’Ulderico, del Sacro Cuore di Gesù, dei Santi Pietro e Paolo, di San Francesco, di San Maurizio, di San Salvatore, di San Bernardo abate (ora in comodato d’uso agli ortodossi), dell’Ospedale Civile, di Sant’Antonio abate e l’ospedale dei Ventuno, il Tempio dell’Immacolata dei Miracoli, il Santuario della Madonna di Monte Stella (con la cappella dei Tre Re e la Via Crucis); le Confraternite di San Gaudenzio, di Santa Marta, di San Nicola, di Santa Croce; il convento di San Bernardino e quello di San Francesco; il Seminario Vescovile Maggiore, la Biblioteca Diocesana, la Torre di Santo Stefano.
Da Ivrea partono due itinerari:
– Il grande anello verso est intorno ai laghi che va da Cascinette a Chiaverano per proseguire con Burolo, Bollengo, Palazzo Canavese, Piverone, Azeglio, Settimo Rottaro, Caravino, Masino, Cossano, Borgomasino, Vestignè e richiudersi ad Albiano;
– il secondo percorso scende verso Pavone Canavese, per andare a Perosa Canavese, Scarmagno, Romano Canavese e terminare a Strambino.
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