MILANO – originale protesta dell’associazione “essere animali”: una lunga fila di attivisti muniti di tablet che riproducono le immagini dei visoni in gabbia negli allevamenti italiani.
Una “video mob” in difesa dei visoni e di tutti gli animali uccisi per diventare pellicce: 50 attivisti e altrettanti tablet che diffondono simultaneamente lo stesso filmato, realizzato appositamente per quest’inedita protesta.
Così Via Dante e la Galleria Vittorio Emanuele diventano teatro di un’iniziativa che svela cosa si nasconde dietro le quinte di questo indumento, oggi proposto spesso anche sotto forma di “inserto”, come nei cappucci di alcuni giubbotti e nelle bordature di scarpe, borse e cappelli.
“Gli animali uccisi per la loro pelliccia soffrono e muoiono per diventare un oggetto di cui possiamo fare tranquillamente a meno, sono moltissimi infatti i materiali ecologici, caldi e confortevoli oggi in commercio. Dire no alle pellicce è un gesto di civiltà e rispetto verso gli animali”, sostengono i responsabili dell’associazione.
Le immagini diffuse mostrano i visoni rinchiusi nei pochi allevamenti rimasti attivi in Italia e sono state ottenute da Essere Animali che ha documentato, anche con telecamere nascoste, la vita in gabbia e la morte nelle camere a gas dei piccoli mustelidi.
Con la campagna Visoni Liberi l’associazione chiede l’abolizione in Italia di questa pratica, vietata già in altri sei stati europei.
“Migliaia di firme sono già state raccolte per chiedere alle Commissioni di Camera e Senato di calendarizzare la Proposta di Legge e i sondaggi rivelano che l’85% della popolazione è favorevole, ora tocca alle Istituzioni accogliere queste istanze e far cessare la sofferenza e la morte dei visoni”, conclude l’associazione.
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