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IVREA – Il presidio per fermare la cava/discarica a S. Bernardo di Ivrea, è sceso in piazza sabato scorso, 8 novembre. Promotore dell’iniziativa, molto partecipata dai cittadini, è stato il gruppo Movimento 5Stelle, che spiega così le motivazioni.
«La popolazione è stata in gran parte tenuta all’oscuro del progetto – viene riportato sul blog del Movimento – Il buon senso suggerisce che un quartiere non può essere luogo adatto in cui realizzare una cava/discarica. Le criticità evidenziate dalla conferenza dei servizi sono state ampiamente sottovalutate mancando la previsione di adeguate misure tecniche per il controllo degli agenti inquinanti. L’impatto ambientale riguarda anche gli esiti di una viabilità modificata i cui flussi di camion in transito (fino a 100 camion al giorno) paiono ad oggi materia controversa e difficilmente quantificabili così come i livelli di inquinamento di vario genere da essi generati.
La cava/discarica comprometterà il valore degli immobili della zona danneggiando tutti i proprietari; il solo significativo utile sarà quello della ditta realizzatrice
L’utile derivante al Comune risulta sull’arco di dieci anni del tutto irrisorio
E’ legittima, senza nulla voler insinuare nello specifico, la preoccupazione per i rischi di riempimento della cava con materiali estranei alla concessione. Dai rilievi ARPA non è possibile reperire nei 10 anni i 206 mila metri cubi previsti di terre e rocce da scavo dai soli comuni limitrofi; il bacino di raccolta si apre quindi a materiali provenienti da altre zone delle quali al momento nulla è dato a sapere e la cui natura richiederebbe garanzie perché vengano già all’origine assiduamente e rigidamente controllati.
Le opere di compensazione sono state concordate in modo inadeguato: una pro loco non può essere considerata la rappresentanza di un quartiere. L’entità e la natura degli interventi offerti (rifacimento del tetto della bocciofila e installazione di alcuni pannelli solari, per di più su una proprietà della Curia), costituiscono una mortificante elemosina
Le rilevazioni degli inquinanti in città – conclude – evidenziano una situazione già compromessa che cozza con le promesse elettorali delle liste che hanno sostenuto l’attuale maggioranza sulla tutela dell’ambiente. Allo stesso modo la “gran cassa” sul mantenimento dell’integrità del patrimonio urbanistico come di quello paesaggistico si rivelano, alla luce dei fatti esposti, “parole vuote”.»
Guarda il servizio con l’intervista a Pierre Blasotta (consigliere comunale Cinquestelle) e ad alcuni cittadini presenti.
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