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TORINO – Facevano passare per “biologici” salumi ottenuti dalla lavorazione di suini allevati in modo tradizionale.
La procura di Torino ha chiuso un’inchiesta che vede indagate 28 persone per associazione a delinquere finalizzata alla frode in commercio e al falso.
Secondo gli investigatori del nucleo antifrodi dei carabinieri di Parma, i capi non sarebbero stati allevati come si faceva credere in un’azienda agricola certificata, con sede a Chiusa di San Michele, nel Torinese e che fa capo a uno degli indagati, ma in altre ditte sprovviste
di certificazioni. I suini sarebbero stati poi caricati su camion e portati ai macelli di Mantova, Modena e Orvieto.
I suini macellati venivano infine rivendute ad aziende come effettivamente biologici e pagati come tali.
Danneggiati, secondo il pm Raffaele Guariniello, che verrà affiancato nel corso del processo dal collega Ciro Santoriello, non soltanto i consumatori ma anche le aziende che rivendevano il prodotto.
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