TORINO – Elargivano favori in cambio di appalti di manutenzione dei caseggiati pubblici: i Carabinieri e la Guardia di Finanza hanno eseguito una decina di arresti, questa mattina, nei confronti di dipendenti dell’Agenzia Territoriale della Casa di Torino (Atc).
L’inchiesta, partita l’anno scorso e coordinata dal Pm Sara Panelli della Procura di Torino, aveva inizialmente cinque indagati, quattro dirigenti dell’Atc e un imprenditore, ma ora si è allargata.
La maggior parte degli arresti disposti dalla Procura, ed eseguiti in queste ore dai Carabinieri, è ai domiciliari.
Ci sono anche i Direttori Generali dell’Agenzia Territoriale della Casa (Atc) di Torino e della Manet, società in house dell’Atc, tra le persone arrestate a Torino. Nei confronti di Marco Buronzo e Carlo Liberati è stata disposta la misura cautelare della custodia in carcere. Si trovano invece agli arresti domiciliari altre otto persone, tra dirigenti e funzionari di Atc, Atc Project Srl, altra società in house di Atc e Manet srl. Il reato contestato nei loro confronti è quello di falsità ideologia in atti pubblici.
Le dieci persone arrestate sono accusate di avere dato vita ad un vero e proprio “sistema” illegale. Secondo la Procura questo “sistema” consentiva ad Atc, tramite le società in house, di affidare lavori per importi rilevanti a società private senza il rispetto delle procedure ad evidenza pubblica. Secondo l’indagine, definita dagli inquirenti “complessa e difficile per la difficoltà di reperire persone disposte a “collaborare” con l’autorità giudiziaria, la società in house dell’Atc Manet non rispettava i principi in materia di affidamento di lavori pubblici. Inoltre, sempre secondo l’accusa, ai soggetti ai quali venivano assegnati i lavori subappaltati veniva richiesto di realizzare con i propri mezzi e le proprie maestranze anche la parte di lavori di competenza della società in house. In tal modo, concludono gli inquirenti, si consentiva ai vertici Manet e Atc di gestire imponenti lavori che Manet, in realtà, non era in grado di eseguire.
Estraneo alla vicenda, almeno da quanto è trapelato finora, Elvi Rossi, Presidente Atc: «Ho la massima fiducia nella Magistratura e spero che tutte le responsabilità siano individuate presto e bene». Afferma dicendosi “sorpreso” e “preoccupato” e conclude: «Non ho mai avuto alcun sospetto nei confronti dei soggetti arrestati.»
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