IVREA – «Avevamo confidato che il laboratorio di Emodinamica di Ivrea, come aveva affermato il Presidente Cota, sarebbe stato attivato H24, come previsto dal Gruppo di Lavoro Tecnico specificatamente costituito dalla Regione Piemonte sul tema appunto della distribuzione dei laboratori di Emodinamica sul territorio piemontese. Invece non è stato così.»
Ad affermarlo è il Sindaco di Bollengo, Luigi Ricca, dopo aver appreso dai Programmi Operativi 2013-2015, approvati lo scorso dicembre dalla Giunta regionale, dove si confermava Ivrea quale laboratorio di “elezione” e Ciriè di emergenza.
«Ancora una volta si sono disattese non solo le proprie parole, ma si smentiscono anche i tecnici incaricati di studiare la materia e proporre soluzioni – continua Ricca – Ivrea e il territorio canavesano di riferimento restano penalizzati. Sono noti i dati che certificano come i residenti nella nostra zona siano svantaggiati a causa sia dell’elevata incidenza della malattia sia perché lontani dalla struttura di emergenza. Così la residenza anagrafica comporta vantaggi o meno nell’ottenere diversi livelli di assistenza. Chi è vicino può essere assistito prima e meglio, se si è lontani si corrono maggiori rischi, soprattutto nel caso di infarto o rischio di infarto. Ricordiamo che le malattie cardiovascolari costituiscono la prima causa di morte.Allora è importante che la distribuzione delle strutture tenga conto anche delle aree “disperse”. In Provincia di Torino, per quanto riguarda l’emodinamica, un’area dispersa è certamente il Canavese e la zona nord del territorio provinciale. Ancora una volta però – prosegue – si fanno scelte in base a parametri non tecnici: questa volta si penalizza, con i malati, anche l’Ospedale di Ivrea: si vuole depotenziare Cardiologia? Rivolgo un appello al Direttore Generale Boraso, che è stato capace di ridurre i costi della nostra ASL in modo consistente: trovi i 50/100.000 euro che servono per attivare H24 Ivrea.È una cifra che può ancora essere risparmiata per garantire ai pazienti una più efficace risposta alle esigenze di cura.»
Infine conclude: «Devo prendere atto che questa decisione è anche frutto della evidente incapacità di incidere da parte dei Consiglieri regionali, sia di maggioranza sia di opposizione, sulle decisioni che riguardano le problematiche del Canavese. Quando si viene al dunque, prevalgono le ragioni di altre aree. Del resto oggi, nessuno rappresenta veramente l’area canavesana-eporediese in Regione e lo strabismo per altre realtà prevale sempre.»
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