TORINO – La Regione Piemonte il 30 dicembre ha adottato una deliberazione di riforma radicale dell’assistenza domiciliare per le persone non autosufficienti secondo la quale la prevalenza delle prestazioni oggi garantite a domicilio, come quella dell’assistente familiare, non è più pagata al 50% dalla Sanità.
Si tratta di una scelta che coinvolge, solo per la città di Torino, più di 8 mila persone e 4 mila assistenti familiari. Il vice Sindaco Elide Tisi, nella sua veste di delegato Anci per le politiche di Welfare, ha chiesto all’Assessore Regionale alla Sanità Ugo Cavallera di garantire la piena copertura e continuità di tali servizi dando indicazioni in tal senso alle Aziende Sanitarie.
Tisi richiede inoltre di attivarsi presso i livelli nazionali a tutela del modello piemontese affinché rientrino in ambito Lea tutte le prestazioni rivolte a persone con patologie croniche o invalidanti, anche se effettuate al domicilio, evitando discriminazioni tra quanti sono inseriti in strutture e quanti sono invece assistiti nella propria abitazione.
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