CUORGNÈ – Al Consiglio Comunale in programma per giovedì prossimo (19 dicembre alle 19,30), si tornerà a parlare dell’asilo nido, poiché i consiglieri del gruppo di opposizione Cuorgnè150 hanno presentato un’interrogazione al riguardo.
«Il Sindaco Pezzetto avrebbe evidentemente preferito che la cosa passasse sotto silenzio, – affermano Filippo Errante e Danilo Armanni – facendo convocare nottetempo le maestre e il personale dal suo assessore, che ha avuto il coraggio di chiedere loro le dimissioni spontanee in cambio della promessa di assunzione in qualche cooperativa, ma la questione dell’esternalizzazione dell’asilo nido comunale di Cuorgné ha turbato gli animi e le coscienze di molti. Come è possibile pretendere, con i tempi che corrono e proprio in prossimità delle festività natalizie, che sei lavoratrici rinuncino al loro contratto di lavoro a tempo indeterminato con un pubblica amministrazione, che qualche garanzia dovrebbe ancora essere in grado di fornirla, e dopo che vi lavorano in alcuni casi da 34 anni, per fare un salto nel buio…»
Recentemente, quando è stato sollevato il caso, l’Assessore Beppe Costanzo aveva precisato che le ragioni che hanno portato la giunta Pezzetto a prendere la decisione di privatizzare l’asilo, sono da ricercarsi nelle diverse sollecitazioni della Corte dei Conti, la quale richiedeva di intervenire sul bilancio comunale, e riequilibrare le voci negative di alcuni servizi comunali in forte squilibrio.
«La scusa della Corte dei Conti non regge – prosegue l’opposizione – ed è la classica foglia di fico: la magistratura contabile ha chiesto all’amministrazione di non ricorrere più all’anticipazione di cassa come forma di finanziamento, cattiva abitudine che i nostri presunti manager, dopo aver criticato l’amministrazione precedente, hanno ampiamente proseguito, ma non ha affatto chiesto, come si vorrebbe sostenere, la dismissione di un intero servizio socio educativo. Ci si chiede come sia possibile, dopo aver tanto sbandierato i concetti di trasparenza e partecipazione nella gestione amministrativa, pretendere di esternalizzare un servizio che è il fiore all’occhiello del Comune, ed impiega da 34 anni sei lavoratrici altamente qualificate, gettando alle ortiche un patrimonio di competenze che offre un altissimo valore aggiunto all’intera comunità, senza preoccuparsi almeno di informare le forze politiche rappresentate nel consiglio comunale, e quelle sociali, in particolare, gli utenti del servizio, mantenuti totalmente all’oscuro, nonostante con il loro contributo economico, unito a quello dei loro predecessori e della cittadinanza tutta, abbiano creato, promosso e fatto crescere in oltre trent’anni l’asilo nido comunale.»
L’Assessore Costanzo aveva altresì tranquillizzato i lavoratori affermando che per prima cosa l’amministrazione esigerà la salvaguardia dei posti di lavoro, e delle parti economiche per chi presta attualmente servizio.
«Non appena appresa la notizia della convocazione delle lavoratrici da parte dell’amministrazione, – concludono Errante e Armanni – il gruppo consiliare Cuorgné150 ha richiesto al sindaco la convocazione d’urgenza della conferenza dei capigruppo ritenendo che una simile iniziativa meritasse il più ampio confronto tra tutte le forze politiche nell’ottica di un’amministrazione trasparente e partecipativa, invece il sindaco ha declinato l’invito, decidendo di procedere prima alla trattativa con le parti sindacali, frettolosamente fissata per il 13 dicembre, dando così formalmente inizio, senza alcun preventivo confronto politico, alla procedura di dismissione del servizio. Del resto non è stata neppure convocata la commissione di gestione dell’asilo nido; hanno unanimemente deciso di autoconvocare l’assemblea dei genitori depositando la relativa istanza in comune, dove sembra qualcuno si degnerà di riceverli oggi, lunedì 16 dicembre.»
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