Privatizzazione asilo: “botta e risposta”

CUORGNÈ – «Alla fine “tanto tuonò che piovve”: ora vi è la conferma del vero volto dei nostri presunti manager, che spregiudicatamente, senza neanche avvertire le opposizioni, intendono avviare la privatizzazione dell’asilo nido di Cuorgné.» Attaccano così la Giunta Pezzetto, i consiglieri di Opposizione Danilo Armanni e Filippo Errante, fortemente preoccupati per la presunta vendita dell’asilo nido di Cuorgnè.

 

«L’amministrazione, pur di far cassa, – proseguono Armanni e Errante – non lesina a vendere il migliore e ormai unico servizio pubblico, denotando assoluta incapacità e rozzezza gestionale. Le maestre dell’asilo sono già state convocate e messe al corrente del loro futuro passaggio alle dipendenze dei privati. Il nostro asilo comunale, come tutti sanno, è un servizio eccellente messo su da trent’anni con i soldi dei contribuenti, nel quale ha prestato la propria attività professionale, caratterizzata da elevate competenze e particolarissima sensibilità, personale specializzato, il cui operato ha sempre fornito ottimi risultati per il Comune, sia in termini di immagine che di ritorno economico. È chiaro che rimane un costo per la collettività, ma il profitto che ne deve derivare non è economico, bensì, l’educazione dei nostri figli e l’indubbia rilevanza sociale per la nostra città ed il territorio circostante. Insensibile ad ogni valutazione che non sia puramente economica, il nostro sindaco, o, per meglio dire, il nostro commissario liquidatore, non riuscendo a realizzare introiti mediante la cessione degli immobili del Comune, ha deciso di dedicarsi all’azzeramento di uno degli ultimi servizi alla cittadinanza sbolognandolo, con il relativo personale, a qualche cooperativa.»

E concludono: «Per noi la scelta dell’amministrazione, se confermata, è assolutamente inaccettabile e inqualificabile; per quanto ci concerne produce una rottura profonda, non solo con le opposizioni, ma con la comunità cuorgnatese tutta. Se l’amministrazione proseguirà su questa strada sarà scontro aperto. L’amministrazione è allo sbando totale, d’altronde, non c’è vento favorevole per chi non sa dove andare.»

 

«Si tratta di un progetto, ancora in divenire, che l’amministrazione cuorgnatese ha intenzione di adottare e pertanto, anche se non ancora presente un atto amministrativo in merito, che per dovere istituzionale si dovrebbe attendere venisse deliberato dalla Giunta Comunale, confermo che è in elaborazione.» La conferma arriva dall‘Assessore Beppe Costanzo, il quale ha seguito e sta seguendo tuttora, l’intera faccenda.

 

«Le ragioni che hanno portato a questo – spiega – sono le diverse sollecitazioni della Corte dei Conti, la quale richiedeva a questa Amministrazione di intervenire sul bilancio comunale, e riequilibrare le voci negative di alcuni servizi comunali in forte squilibrio. Ricordo infatti che nel Consiglio di giugno, quando abbiamo presentato ed approvato il piano 2013/2015 richiestoci proprio dalla Corte dei Conti per continuare a sanare il debito che abbiamo ricevuto in dono, nella relazione legata al bilancio previsionale era stata inserita, nelle finalità da conseguire: la razionalizzazione delle risorse da destinare al servizio asilo nido comunale. E si diceva : verranno pertanto approfondite le possibili alternative all’attuale forma di gestione mirate a ridurre la spesa e a migliorare il servizio” detto questo, voglio sottolineare che purtroppo come noto, il passivo economico del servizio Nido, è fortemente negativo, la differenza tra costi  e ricavi ammonta ogni anno a circa 150000 euro, squilibri che devono essere ripianati attraverso fondi del bilancio comunale. Il progetto muove da ciò, sull’esempio di altri comuni italiani, – prosegue Costanzo – e quindi l’intenzione è quella di emanare un bando ad offerta pubblica, atto ad individuare una società specializzata nel settore nido che intenda gestire il servizio, ampliando l’offerta ai cittadini, e che rendo tale servizio sempre più fruibile sul territorio. Per quanto riguarda le lavoratrici presenti, – conclude – verranno ovviamente inserite una serie di richieste alla futura ipotetica società aggiudicatrice, che in modo essenziale e non esaustivo si possono riassumere nel seguente modo: innanzitutto obbligo assunzione dello staff attualmente presente al Nido, obbligo di mantenimento inquadramento e retribuzione economica, previsione  direttamente nel bando e pertanto nell’eventuale contratto, qualora l’ eventuale società appaltatrice rinunci al servizio per qualsiasi motivo, l’obbligo da parte del comune di Cuorgnè al reinserimento nella pianta organica comunale.

Come si evince si deve portare estrema serenità alle famiglie cuorgantesi, il servizio Nido rimane centrale nel nostri programmi futuri, ed anzi lo si vuole potenziare, per esempio con la possibilità di avere anche una gestione estiva dello stesso, cercando di riequilibrare la parte economica, ma non perdendo efficacia nel servizio, anzi proprio il contrario, l’ipotesi e’ che solo in questo modo si possano sviluppare nuovi servizi. Per i lavoratori, massima tranquillità, per prima cosa l’amministrazione esige, da chi eventualmente si presenterà, la salvaguardia dei posti di lavoro, e delle parti economiche per chi presta attualmente servizio.»

E conclude: «Non sempre chi amministra é chiamato a fare scelte facili, ma bisogna farle, fossero state fatte prima e non si fosse vissuto nell’immobilismo, saremmo messi meglio, non è certo una scelta politica tra scuola pubblica e privata questa nostra iniziativa. E’ una scelta tra riuscire a mantenere un servizio oppure perderlo.»

 

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