lunedì 2 Dicembre 2024

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Castellamonte rischia il dissesto finanziario?

CASTELLAMONTEPasquale Mazza e Giuliana Reano, consiglieri di opposizione non sono d’accordo con la giunta Mascheroni che, durante l’ultimo Consiglio Comunale aveva affermato che «non c’è nulla da preoccuparsi».

«La Corte dei Conti, nel 2012, aveva rilevato pesanti sul criticità Bilancio Consuntivo 2011, – affermano Mazza e Reano– che riguardavano gli soprattutto gli elevati crediti vantati dal Comune di Castellamonte nei confronti di ASA, scaduti da anni e mai incassati. Nel febbraio 2013, il Sindaco fornì alcuni chiarimenti alla Corte dei Conti, ma non ritenne di avvisare il Consiglio, che quindi venne chiamato a deliberare altri bilanci, variazioni etc senza essere a conoscenza di un fatto così grave. Il Consiglio Comunale è stato convocato in tutta fretta, perché la Corte dei Conti, fatto ancora più preoccupante, non soddisfatta delle risposte fornite, ha richiesto che l’intero Consiglio Comunale venisse messo a conoscenza della questione e si impegnasse a redigere e far rispettare un piano di risanamento per superare lo squilibrio finanziario. Nello specifico, la Corte dei Conti, (che giudica il Bilancio Comunale in una “situazione di equilibrio precario”) contesta all’Amministrazione comunale che questa, pur sapendo di avere a Bilancio ingenti crediti verso ASA (relativi all’“indennizzo” dovuto al Comune di Castellamonte per il disagio di ospitare la discarica), e pur sapendo che questi erano difficilmente esigibili, non abbia “stralciato” questi crediti, registrando la perdita, o quantomeno accantonato nel bilancio una somma adeguata.»

«Durante la discussione del rendiconto 2011, che chiudeva con un avanzo di ca 175mila Euro, – spiega Mazza – io e il Consigliere Ernesto Gibellino Marchetto, chiedemmo di destinare l’intero avanzo di amministrazione a copertura del debito ASA e di avviare un piano di intervento per mettere in sicurezza i conti del Comune, esattamente ciò che chiede oggi la Corte dei Conti. Della gravità della situazione erano a conoscenza il Sindaco e l’Amministrazione che, a specifica domanda relativa alle conseguenze sul mancato incasso del credito, ci risposero che il Comune sarebbe stato in default, ovvero fallito. L’avanzo venne successivamente solo in parte accantonato, e non vennero presi altri provvedimenti: il Comune continuò tranquillamente a spendere dei soldi che non aveva, sperando di poter chiudere il “buco” ottenendo il riconoscimento di creditore privilegiato e cercando di compensare i crediti con i debiti del Comune verso ASA. Oggi, il credito, solo parzialmente compensato, non è stato ovviamente incassato, ed ammonta a oltre 557mila Euro, contro un accantonamento complessivo di 232.000 Euro. La Giunta spera di coprire questo buco di 325mila Euro, con economie su luce, riscaldamento, sgombero neve; con l’incasso della seconda tranche di vendita della famosa Palestra di Piazza della Repubblica, altro credito di circa 300mila euro di dubbia esigibilità essendo scaduto da oltre 1 anno, e con l’incasso dei crediti dichiarati compensabili in quanto riconosciuti privilegiati per circa 212mila euro. La Giunta spera e noi con lei. Ma se la Giunta avesse dato retta alla minoranza – conclude – e avesse vigilato sull’incasso dei crediti forse oggi il Comune non sarebbe, mai come ora, a rischio di commissariamento per dissesto finanziario.»

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