CANAVESE/UNIONE EUROPEA – L’on. Fabrizio Bertot ha presentato in Commissione ECON, insieme al collega Alfredo Pallone, degli emendamenti al rapporto sul Meccanismo unico di risoluzione delle banche, di cui è responsabile la deputata socialista portoghese Elisa Ferreira.
“Siamo intervenuti per chiedere una modifica al testo della normativa, in maniera da tutelare gli interessi delle nostre piccole banche, soprattutto quelle di credito cooperativo come la canavesana Rivabanca, che sta completando l’iter autorizzativo per entrare in esercizio – commenta Bertot – In particolare, ci ha allarmato il fatto che si richiedesse l’istituzione di un meccanismo unico di governance europea in grado di procedere alla liquidazione ordinata delle banche in difficoltà. Un meccanismo che prevederebbe l’istituzione di un fondo centrale alimentato dalle banche stesse per procedere alla ricapitalizzazione degli istituti di credito che versano in cattive acque. Il problema è che le piccole banche, in questo modo, si troverebbero a dover finanziare un istituto che però difficilmente potrebbe supportarle in caso di effettivo bisogno. Come potrebbe infatti un’autorità unica a livello europeo gestire il fallimento di una piccola banca cooperativa non quotata, senza avere una minima conoscenza della situazione contingente? Oltretutto, già molte Bcc soffrono per mancanza di credito, e ciò si ripercuote sulle difficoltà di accesso ai prestiti da parte di famiglie e piccole aziende: costringerle a finanziare un meccanismo di cui poi difficilmente si potrebbero giovare a nostro modo di vedere è illogico. Noi crediamo che sarebbe meglio escludere le banche di credito cooperativo dal finanziamento del fondo unico europeo, lasciando che siano le sole banche sistemiche a farlo. Una tutela nei confronti delle Bcc – conclude – a mio modo di vedere è fondamentale, perché sono quelle più vicine alle esigenze dei cittadini e delle piccole imprese artigiane, oltre ad essere quelle dove sono depositati i risparmi delle famiglie”.
La proposta in oggetto è stata adottata il 10 luglio 2013 dalla Commissione europea per completare la proposta sulla sorveglianza bancaria (Banking Union) e rendere operativa la liquidazione delle banche in difficoltà.
La proposta si articola su tre assi principali: l’istituzione di un meccanismo di governance europea in grado di procedere, ove siano assolti determinati requisiti, alla liquidazione ordinata delle banche in difficoltà. Dovrebbe entrare in vigore l’1 gennaio 2015; l’affidamento della procedura che porta alla liquidazione di una banca (dalla constatazione dello stato di difficoltà da parte della Banca Centrale Europea sino alla decisione della Commissione europea) al “Single resolution board”, una nuova agenzia creata in seno alla Commissione europea; la costituzione di un Fondo centrale alimentato con denaro versato dalle banche per procedere alla ricapitalizzazione degli istituti in difficoltà.
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