CUORGNÈ – Il caso Csea è stato l’argomento di apertura (oggetto delle comunicazioni del Sindaco) del Consiglio Comunale che si è tenuto a Cuorgné ieri, lunedì 30 settembre.
«Recenti indagini, che hanno anche portato all’arresto di alcuni componenti del Consiglio di Amministrazione fanno emergere gestioni indebite di denaro pubblico nella gestione dei corsi di formazione professionale, per oltre 40 milioni di euro – ha affermato il primo cittadino, Beppe Pezzetto – Se tali fatti venissero confermati ci si troverebbe nuovamente dinnanzi a una “fisiologica” mala gestione di soldi pubblici da parte di amministratori quantomeno distratti se non addirittura conniventi. Il Comune di Cuorgnè oltre ad una piccola partecipazione societaria, come ben noto, vanta crediti verso Csea per circa 140mila euro che è ormai certo non vedrà più, forse pochi per qualcuno, visto il buco di questa Società, molti ed importanti per la nostra Comunità. Su questa vicenda il Comune intende intraprendere tutte le iniziative di tutela del caso che siano fattivamente perseguibili».
«Csea è stata in Cuorgnè una presenza estremamente positiva – ha replicato il Consigliere di minoranza Giancarlo Vacca Cavalot – perché ha fornito formazione professionale in media a 240 persone all’anno; i corsi di Cuorgnè erano totalmente occupati, tanto che si dovevano fare selezioni.»
Dopo una leggera ma percettibile tensione iniziale, il Consiglio è proseguito in maniera pacata procedendo all’approvazione dei punti relativi ai rifiuti, a partire dal piano finanziario elaborato dall’Ato-R, (passo necessario per permettere alla Teknoservice di Piossasco di subentrare ad Asa), fino ad arrivare alla determinazione delle tariffe relative alla Tares, con un aumento medio dei costi del 31,93% per le utenze domestiche e del 37% per quelle non domestiche.
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