TORINO – In occasione della presenza della Città del Vaticano come Paese ospite d’onore del Salone del Libro 2014 la Provincia di Torino è pronta ad organizzare all’Abbazia di Novalesa una iniziativa per la promozione del dialogo interreligioso.
Lo ha confermato il Presidente, Antonio Saitta, nell’incontro che i vertici della Regione Piemonte, della Città e della Provincia di Torino ed il Presidente della Fondazione per il Libro Rolando Picchioni hanno avuto stamani a Roma con il Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura.
Nei mesi scorsi Ravasi è stato chiamato a presiedere la Commissione che sovraintenderà alla presenza dello Stato della Città del Vaticano al Salone del Libro. Agli Enti locali piemontesi Ravasi ha chiesto di organizzare un programma di manifestazioni collaterali, che coinvolgano la Città di Torino e l’intero Piemonte in quella che la Chiesa Cattolica considera una importante occasione per avvicinare il grande pubblico alla storia delle religioni ed alla cultura religiosa.
“Confermando la disponibilità della Provincia di Torino a partecipare alle iniziative, abbiamo ribadito a Monsignor Ravasi l’importanza storica della presenza del Vaticano al Salone del Libro e di una eventuale visita del Papa in Piemonte, in un momento in cui il Santo Padre sta ponendo le premesse per un profondo rinnovamento spirituale e morale del Cattolicesimo. – Sottolinea il Presidente Saitta – Quando si è iniziato a parlare della partecipazione del Vaticano al Salone del Libro, il nostro pensiero è subito andato ad uno dei luoghi-simbolo della spiritualità e della storia della Chiesa in Piemonte, l’Abbazia di Novalesa, che festeggia quest’anno il quarantennale dell’acquisto da parte della Provincia e del ritorno dei monaci benedettini. A Novalesa, – spiega il Presidente della Provincia di Torino – la storia e la spiritualità cristiana parlano all’uomo moderno attraverso le vestigia restaurate del millenario complesso abbaziale, gli affreschi delle cappelle di Sant’Eldrado e San Salvatore, gli oggetti esposti nel Museo dell’Abbazia, l’ambiente naturale montano intatto, di cui il monastero è divenuto parte integrante. Oggi l’Abbazia è nota a livello internazionale non solo per la sua storia ed il suo patrimonio spirituale ed artistico. A Novalesa i monaci benedettini hanno creato un laboratorio per il restauro dei libri antichi, che ha fatto scuola in tutta Europa ed ha formato esperti di fama mondiale come Flavio Marzo, responsabile dei restauri alla British Library di Londra. Novalesa è il luogo ideale per proseguire quel dialogo tra uomini di fede che fu avviato nei decenni scorsi dai predecessori di Papa Francesco, Giovanni XXXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI”.
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