TORINO – Il presidente Roberto Cota ha partecipato il 19 luglio al convegno “Contenzioso UE-Cina: quale futuro per il vino del Nord Italia?”, svoltosi presso il Centro vitivinicolo Riccagioia di Torrazza Coste (Pavia) ed al quale hanno partecipato anche i presidenti di Lombardia e Veneto, Roberto Maroni e Luca Zaia.
Nel suo intervento, Cota ha sostenuto che “la difesa del vino è un tema molto caro a tutto il sistema produttivo piemontese. Per questo con i governatori di Lombardia e Veneto, e ai rispettivi assessori all’Agricoltura, abbiamo detto compatti un chiaro e secco no a questa follia dei dazi cinesi sui nostri vini. Mi hanno colpito particolarmente – ha continuato Cota – le modalità della procedura che la Cina ha messo in campo ai nostri danni: le nostre aziende dovranno compilare un questionario tutto in cinese, necessario per la registrazione. Chi non la fa, ha un’ulteriore penalizzazione, oltre a quella che già si prospetta con i dazi. Una cosa del genere non può essere accettata. Noi dobbiamo difendere i nostri prodotti d’eccellenza per principio, ma anche perché per anni abbiamo dovuto subire l’invasione di merce cinese a basso costo senza alcuna protezione per le nostre aziende. Chiediamo dunque un minimo di equità”.
I tre presidenti hanno inviato alla Commissione e al Parlamento Europeo una lettera congiunta per chiedere tutele alle loro produzioni vinicole: “Scriviamo in nome e in rappresentanza degli oltre venti milioni di abitanti che vivono nelle nostre regioni. Manifestiamo preoccupazione per l’iniziativa ostile assunta da un Paese molto importante, già oggi e a maggior ragione in prospettiva temporale, per la continuità e la crescita dell’esportazione dei nostri vini. Ulteriori aggravi per i nostri esportatori porterebbero a danni economici che riteniamo non sostenibili e che devono essere prevenuti da una efficace azione politica europea, capace di incidere sulla qualità e durata delle relazioni commerciali con uno dei più importanti Paesi”.
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